Paolucci (Uil) a Zingaretti: ce l’hai con Rieti?

Caro Presidente Zingaretti,

Le scrivo questa lettera aperta, perché da un po’ di tempo, comincio ad avere la sensazione – spero sbagliata – che Lei ce l’abbia un po’ con Rieti. Anzi, un po’ parecchio, visto l’affronto che migliaia di famiglie della nostra terra stanno subendo. Mi riferisco al taglio delle corse Cotral Rieti-Roma a Passo Corese, unico “lumicino” di questo territorio per il collegamento con Roma Capitale.

Anche la Uil, il sindacato che ho l’onore di rappresentare in questa provincia, è a favore della razionalizzazione dei costi, ma razionalizzare non si declina, sempre, con la parola tagliare. Questo poi non può essere accettato se avviene solo a Rieti, dove ci siamo già visti penalizzare con il taglio di ben otto vetture nuove nella precedente azione di “razionalizzazione”. Ci domandiamo: perché le sperimentazioni negative partono sempre da noi mentre i progetti positivi li fa testare altrove?

Vogliamo parlare della Sanità? Si rende conto che la provincia di Rieti è stata messa in ginocchio dal piano regionale, creando tutti i presupposti per una pesantissima mobilità passiva? C’è carenza di posti-letto, di medici e di infermieri e le uniche assunzioni (precarie) avvengono attraverso le Agenzie del lavoro, per l’impiego interinale, calpestando spesso i diritti dei lavoratori e cittadini.

Vede Signor Presidente, Lei non può continuare ad immaginare la provincia di Rieti come la “Riserva degli Indiani”. Ci viene raccontato che non dobbiamo costruire, dobbiamo preservare l’habitat del “polmone verde del Lazio”, dobbiamo ubbidire, eccetera. Però poi accade che, mentre le nostre imprese risentono di tutti i vincoli paesaggistici, voi ci strappate le ricchezze e arraffate le nostre uniche risorse. Da sempre la Sabina e la Valle del Velino dissetano Roma ma ancora stiamo aspettando l’equo indennizzo per i Comuni rivieraschi, 25 milioni di euro a conguaglio per il pregresso e 8 milioni di euro l’anno a fronte di 570 milioni di euro di acqua potabile che ogni anno vi prendete come Regione, Acea e Comune di Roma.

Non possiamo più abbassare la testa. Se a Rieti venisse riconosciuto il dovuto, basterebbe per acquistare i locomotori necessari per potenziare la tratta ferroviaria (esistente) Rieti-Terni-Roma e fare il vero scambio gomma-rotaia iniziandolo dalla stazione di Rieti. Si potrebbe poi irrobustire la Sabina Universitas e a proporre piani di formazione per riqualificare le figure professionali che hanno perso il lavoro. Tre cose tre per rendere Rieti “appetibile” per futuri investimenti. Perché la Regione Lazio non torna a ragionare su ciò che realisticamente può decentrare sulla nostra Provincia?

Signor Presidente, come vede la UIL resta con i piedi per terra e non le sottopone progetti faraonici ed impossibili. Vorremmo solo agevolare un processo di rilancio economico di un territorio che sta morendo ma che ha tutte le carte per riprendere la corsa. Serve una soluzione politica. Non ci neghi la possibilità di sopravvivere, non lo sopporteremo.

La saluto cordialmente