In famiglia

Pace, unità, concordia

La famiglia non è solo soggetto a cui si chiede di vivere in un certo modo, ma anche oggetto di studio e di analisi delle sue caratteristiche nel tempo, della sua evoluzione o involuzione, delle risorse e delle difficoltà

Infine alla stessa concordia alla quale abbiamo invitato i popoli, i loro capi, le classi sociali, invitiamo pure, con animo paterno, tutte le famiglie, perché la cerchino e la consolidino. Se infatti non c’è pace, unità e concordia nelle famiglie, come potrà aversi nella società civile?

Giovanni XXIII, Lettera enciclica Ad Petri Cathedra, cap. II, 29 giugno 1959.

Nello stesso anno 1959, papa Giovanni scrive la sua prima enciclica che introduce con queste parole: “Questi tre beni – la verità, l’unità e la pace – da conseguire e promuovere secondo lo spirito della carità cristiana, formeranno l’argomento di questa Nostra prima enciclica, sembrandoCi che, nel momento presente, questo sia particolarmente richiesto dal Nostro apostolico mandato”. E in questo contesto, nel secondo capitolo dell’enciclica ecco il passo dedicato alla famiglia. Un convincimento forte che sia essa la cellula nevralgica della società civile e anche della Chiesa, il nucleo che per primo deve coltivare tutte le virtù necessarie per trovare la concordia nella verità. La pace deriva da questa ricerca che si opera nella carità. Un circolo virtuoso che, nel prosieguo del suo dire, il Papa affida in primo luogo agli sposi, uniti dal vincolo indissolubile e chiamati alla santità e poi singolarmente al padre, a cui chiede di precedere gli altri “non solo con l’autorità, ma anche con l’esempio di una vita integra”; alla madre, che guidi i figli insieme al marito “con fortezza e soavità”; infine ai figli a cui è chiesta obbedienza e capacità di saper amare i genitori e anche aiutarli con l’avanzare dell’età. Se manca concordia nelle famiglie non si può sperare che reggano “i fondamenti stessi della civile convivenza”. Le parole del Papa sono ancora esortazione perché le famiglie trovino al loro interno le risorse per una concordia che non viene da sé ma è frutto della libertà degli uomini e delle donne cristiane e dono dello Spirito Santo. In questa prima enciclica, non dedicata direttamente alla famiglia, sono gettati i semi di una riflessione che negli anni a seguire si amplia ed approfondisce molto. La famiglia non è solo soggetto a cui si chiede di vivere in un certo modo, ma anche oggetto di studio e di analisi delle sue caratteristiche nel tempo, della sua evoluzione o involuzione, delle risorse e delle difficoltà. Giovanni XXIII non dedicherà un documento squisitamente dedicato alla famiglia, ma – come vedremo – non mancherà occasione di confermare i suoi convincimenti sulla centralità del matrimonio per la vita del mondo e della Chiesa. È questa continuità nel magistero dei Papi che ci interpella ancora oggi e ci invita a mantenere uno sguardo privilegiato sulle nostre famiglie, cogliendone tutte le potenzialità e le stesse fragilità da affrontare con coraggio e determinazione. La vita pastorale delle nostre comunità sa valorizzare le energie sane che scaturiscono dalle famiglie? Nella loro quotidianità, nell’amore che circola fra i loro membri, nella capacità di fare rete fra loro e saper portare un contributo di pace a tutta la collettività, le nostre famiglie sono oggi protagoniste? Dare risposta o lasciarsi comunque interpellare da queste domande ci porta a proseguire il cammino seguendo le parole dei nostri pontefici.

dal Sir