Chiesa di Rieti

Ottobre francescano, si comincia nel segno della fratellanza

L’Ottobre francescano reatino ha avuto il suo incipit con un momento mariano: il primo appuntamento con le celebrazioni in Valle Santa è partito dal santuario francescano di Santa Maria della Foresta

Partito il triduo in onore di san Francesco, aspettando la festa del 4 ottobre.

L’Ottobre francescano reatino ha avuto il suo incipit al più piccolo dei santuari con un momento mariano. Primo appuntamento con le celebrazioni dislocate nella Valle Santa a quello che dei santuari francescani è dedicato alla Madonna: Santa Maria della Foresta. Qui i presenti hanno pregato la Corona francescana, praticamente un Rosario allungato (due decine in più) con la meditazione dei misteri delle gioie di Maria, guidata da padre Giuseppe Panella.

Al termine, la riflessione del vescovo Domenico, che presenzia ai diversi appuntamenti di questo Ottobre francescano, che ha voluto richiamare l’importante momento che, presso la tomba del Poverello, ad Assisi, si svolgerà nel primo pomeriggio del 3: la firma dell’enciclica Omnes fratres da parte di papa Francesco.

Proprio sul valore della fraternità monsignor Pompili ha orientato la sua riflessione. Quella fraternità che formava la famosa triade rivoluzionaria insieme a libertà e uguaglianza. E quella fraternità che dovrebbe unire gli uomini anche di fedi diverse, cosa che invece agli occhi di molti appare un’utopia, visto che agli occhi di molti la religione resta un motivo di divisione. Ma nonostante la strumentalizzazione dei fondamentalismi di ogni parte, deve essere evidente che la fede «è di sua natura ciò che alimenta l’incontro e spegne l’incontro», ha detto il vescovo, ricordando l’assioma per cui “Tutto ciò che sale converge” e l’anelito verso l’alto deve dunque unire, poiché «soltanto la percezione di una comune origine dal cielo aiiuta a ritrovare la nostra comune appartenenza alla terra».

E riguardo al discorso libertà e uguaglianza? Senza la fraternità, ha sottolineato monsignore, esse diventano alternative l’uno all’altra. È evidente quanto contrapposizioni e divisioni affliggano il mondo «e talvolta anche la nel nostro vissuto ecåclesiale i motivi della divisione prevalgano»: e allora tanto più urgente appare la fratellanza. Essa, per don Domenico, diventa anche «un criterio politico», nel senso che la fratellanza «ci fa riscoprire che quello che ci unisce è molto più di quello che ci divide»

A san Francesco, dunque, la preghiera che «ci aiuti a riscoprire questa dimensione della fratellanza, che ha a che fare con la nostra fede e diventa persino un criterio “politico” della nostra vita cristiana».