L’”ospedale da campo” nella Repubblica Ceca. Caritas, il volto solidale di una Chiesa di minoranza

I cattolici rappresentano circa il 10% della popolazione, in un Paese che più di altri ha subito un forte processo di secolarizzazione. Migliaia di operatori e volontari si occupano di poveri e senzatetto. Tra le nuove sfide l’indebitamento delle famiglie e l’arrivo di migranti dai Paesi vicini, ma anche dalla Siria. Le testimonianze del vescovo presidente della Caritas, del direttore e di una volontaria

“Guardando la mappa dei nostri uffici e l’impressionante elenco delle nostre attività, si potrebbe rimanere sorpresi di quanti frutti produca la nostra organizzazione. Tuttavia, sono fortemente convinto che le persone siano il nostro tesoro più prezioso”: il vescovo Pavel Posad, presidente della Caritas Repubblica Ceca, commenta con queste parole la recente pubblicazione del Rapporto 2015 della più grande organizzazione di beneficenza nel Paese, con una popolazione di oltre 10 milioni di abitanti. Istituita dalla Chiesa cattolica (in un Paese fortemente secolarizzato, i cattolici rappresentano circa il 10% della popolazione), la Caritas Repubblica Ceca conta circa 7.500 dipendenti e 60mila volontari che forniscono oltre 1.200 servizi diretti a oltre 100mila persone, con una particolare attenzione ad anziani, disabili, bambini e giovani minacciati dall’esclusione sociale, famiglie in difficoltà e persone senzatetto.

Incontro alle persone. Secondo mons. Posad, considerando la quantità di attività caritativa portata avanti da dipendenti e volontari della Caritas, “è fondamentale che una grande attenzione venga rivolta non soltanto alla loro formazione professionale, ma anche alla loro vita spirituale e al suo sviluppo”. Egli vede anche la possibilità di nuove forme di evangelizzazione attraverso testimonianze in quest’area: “Cerchiamo di coinvolgere non solo i nostri membri e le persone che lavorano per noi, ma anche coloro che ci sostengono e coloro che sono ancora alla ricerca. Per quanto mi riguarda, sia come vescovo che come presidente della Caritas, incontrare persone rappresenta una costante fonte di gioia, ispirazione e realizzazione”.

Solidarietà senza confini. Il Rapporto riferisce che lo scorso anno 345 uffici e istituzioni della Caritas hanno fornito i loro servizi anche oltre i confini nazionali, a persone bisognose in 34 Paesi, coprendo uno spettro che spazia dai progetti umanitari all’agricoltura, passando attraverso l’ambito sociale, l’assistenza sanitaria e l’istruzione, mettendo a buon frutto circa 3,2 miliardi di corone (120 milioni di euro). Una delle maggiori fonti di finanziamento è la tradizionale raccolta dell’Epifania, un progetto di esecuzione di canti natalizi che si svolge da oltre vent’anni, all’inizio di ogni anno. L’anno scorso, quasi 90 milioni di corone ceche sono state raccolte in questo modo.

Di fonte ai migranti. “Durante la celebrazione dell’anniversario della seconda guerra mondiale, mi sono reso conto che la Caritas presta i suoi servizi nel nostro Paese da oltre 90 anni. Nel 1945 ha aiutato tutti coloro che erano tornati dai campi di concentramento. E continua ad aiutare tanta gente anche oggi”, quando

“emergono nuove sfide e problemi, soprattutto in ambito sociale”,

spiega Lukas Curylo, direttore della Caritas Repubblica Ceca. Tra le sue nuove attività vi è una varietà di progetti per portare aiuto concreto ai migranti. Centri di consulenza per stranieri in sette città ceche e morave hanno offerto consulenza sociale e legale a diverse centinaia di utenti provenienti soprattutto da Ucraina, Russia, Mongolia, Siria, Vietnam, ma anche da altri Paesi. I diritti umani rappresentano un’area d’interesse piuttosto nuova della Caritas nazionale, i cui dipendenti e volontari partecipano allo sviluppo della società civile in Moldavia e in Georgia, cercando di risvegliare l’interesse dei cittadini rispetto a un loro coinvolgimento nei processi decisionali nell’ambito della politica a livello locale.

Cresce la povertà. Quasi 70 centri di consulenza sociale in tutti gli angoli della nazione, riferisce il direttore, “si sono concentrati sul problema dell’aumento della povertà e su come migliorare la situazione, facendo della Caritas un attore significativo nel campo della giustizia sociale” nella Repubblica Ceca. Nel 2015, “i nostri dipendenti hanno prestato il proprio aiuto in 634 casi di persone iperindebitate, offrendo sostegno e soluzioni non solo in casi di prestiti problematici già sottoscritti, ma anche attraverso la presentazione degli strumenti giuridici per la prevenzione di questo fenomeno tutto nuovo, causato principalmente dal fatto che circa un terzo delle famiglie ceche e morave hanno difficoltà a bilanciare le loro entrate e le loro uscite”.

La voce della volontaria. “Dobbiamo tenere il passo con i problemi del mondo ed essere tra i primi ad affrontarli con soluzioni efficaci. Sono felice di essere fra coloro che rendono possibile il raggiungimento di questo obiettivo, passo dopo passo”, dice una volontaria, Marie Nova, testimoniando che le persone che lavorano per questa organizzazione ecclesiale “sono ben consapevoli che ogni azione concreta a favore delle persone nel bisogno, anche la più piccola”, rappresenta un tassello prezioso del “grande mosaico di amore e di speranza”.