Operai di quartiere o volontari per forza?

Difficilmente qualcuno lo ammetterà, ma i fatti dimostrano che ha ragione Benito Rosati. Il dato è evidente nelle attente cronache dei quotidiani solidi e liquidi: a Rieti e frazioni si registra il trionfo dei “volontari per forza”. I cittadini s’attrezzano con guanti, decespugliatore, pale e carriole. Si mettono a tagliare l’erba e a eliminare la sporcizia accumulata ai margini delle strade.

Ad esempio è successo a San Giovanni Reatino, poi l’intuizione è stata colta a Poggio Fidoni. E magari a breve si convinceranno pure in via Bernardinetti, strada compresa nell’area tra Campoloniano e Vazia, visto che qualche vicino di via Villafranca già ci hanno già messo del suo. E pare che lo stesso si possa dire dalle parti di Maglianello.

C’è poco da lamentarsi se queste storie riempiono i giornali. Avranno pure una bassa intensità d’informazione, ma sono tutti materiali a costo zero coi quali si sfornano articoli fatti in serie, studiati per sollecitare una facile indignazione e gratificare i lettori con quello che in fondo già sanno: a Rieti è più facile far giocare la Roma che tenere le strade pulite.

Hai voglia Comune ed Assessore a vantare l’efficace genialità di iniziative come l’operaio di frazione. Vista la situazione sarebbe forse più onesto ammettere la difficoltà e chiedere una mano ai cittadini più volenterosi. È vero che dopo aver votato s’aspettavano di poter partecipare più con la testa che con le braccia, ma forse la richiesta aiuterebbe a limitare il palpabile risentimento che si sente nell’aria.

Soprattutto se si andassero a premiare questi cittadini benemeriti con una qualche contropartita. Uno sconto sulle tasse comunali sarebbe l’ideale, ma se proprio è impossibile si potrebbe ripiegare su qualche abbonamento omaggio. Alla stagione teatrale per tutta la famiglia, ad esempio, oppure allo stadio e ai palazzetti dello sport: secondo i gusti.

All’amico Benito, ovviamente, ne andrebbe concesso d’ufficio uno speciale a vita per tutti gli eventi. Anche se c’è da scommettere che difficilmente siederebbe in poltrona: pure da ospite d’onore continuerebbe a fare l’uomo sandwich, esercitando il privilegio di riuscire a rappresentare la cattiva coscienza di tutta una città.