Coronavirus

Nuovo Dpcm: cosa ci aspetta?

Ecco cosa contiene il nuovo decreto anti-Covid, oggi in Consiglio dei ministri la versione definitiva. I tempi di approvazione e le nuove limitazioni, con la proroga dello stato di emergenza

Con il Dpcm in scadenza il 7 ottobre, il Governo sta per vararne uno nuovo che va nella direzione di nuove restrizioni per contenere il contagio da coronavirus. Introdurre l’obbligo di mascherine all’aperto in tutta Italia è l’orientamento del Governo, che emergeva già dalla riunione di domenica sera a Palazzo Chigi convocata dal premier Giuseppe Conte con i capi delegazione di maggioranza, il ministro agli Affari regionali, Francesco Boccia e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro.

In generale si guarda con favore alla proposta del ministro della Salute Roberto Speranza di introdurre l’obbligo di mascherine anche all’aperto per frenare la risalita dei contagi. Inoltre, l’orientamento è quello di far sì che le Regioni possano “restringere” e non “allargare” i provvedimenti di prevenzione alla diffusione del contagio. Durante la riunione presieduta dal premier Conte si è decisa una stretta sui controlli riguardanti gli assembramenti e la movida, ma per ora non è stato ancora deliberato nulla circa la possibilità di una chiusura anticipata degli orari dei locali. La bozza del Dpcm farà oggi un passaggio obbligato nel Consiglio dei ministri.

Ma per la versione definitiva bisognerà attendere dopo il confronto con il Parlamento: il ministro Speranza riferirà martedì alle Camere sul nuovo Dpcm e sulla proroga dello stato di emergenza fino al 31 gennaio 2021. Solo dopo il governo potrà adottare il Dpcm con le nuove misure. Per rendere effettiva la proroga servono, infatti, una delibera in Consiglio dei ministri, ma anche un decreto che disegni la cornice normativa, dal momento che le norme del precedente decreto Covid sono valide fino al 15 ottobre.

Quanto al Dpcm con le specifiche misure anti contagio, il provvedimento sarà firmato dal presidente del Consiglio subito dopo il confronto con il Parlamento, probabilmente la sera di martedì 6 ottobre, dal momento che il precedente Dpcm scade il 7. Possibile anche che si rendano necessari due diversi Dpcm: uno “ponte” che traghetti al 15 ottobre ed un successivo che contenga le misure in vigore fino alla fine di gennaio.

Con i contagi giornalieri a quota 2.578 casi, l’Esecutivo sta lavorando “per evitare un nuovo lockdown che non dobbiamo permetterci”, ha spiegato il ministro della Salute, chiudendo alla possibilità di aumentare la soglia massima di mille tifosi allo stadio per le partite di serie A e aggiungendo che, di fronte al moltiplicarsi di contagi tra i banchi: “Vogliamo tenere le scuole aperte nonostante ci saranno ulteriori contagi”.

Nel frattempo dei mini-lockdown sono già in atto in alcune città del Paese al fine di contenere i focolai locali. Contro l’aumento dei casi nel territorio nel Comune di Latina è intervenuta la Asl, chiedendo di lasciare le proprie abitazioni “solo in caso di necessità e ad evitare le uscite superflue, fino a quando non ci sarà un quadro chiaro”.