Televisione

Nuova stagione Tv, poche le novità

Inizia e riparte la tv, quantomeno qualcosa della nuova stagione. Si chiude così un'estate televisiva con tante, troppe repliche

Inizia e riparte la tv, quantomeno qualcosa della nuova stagione. Si chiude così un’estate televisiva con tante, troppe repliche. Per fortuna ci sono stati gli Europei di calcio, le Oiimpiadi e qualche programma rivelazione come Il circolo degli anelli, altrimenti chissà cosa sarebbe successo, a cosa si sarebbe dato fondo.

Il che vuole anche dire che la tv di questi mesi è stata in parte salvata dallo sport, così come ora viene in parte affossata dal calcio a causa dei diritti della Seria A acquisiti dalla piattaforma online Dazn, che sta dimostrando i propri limiti oltre a quelli di una Lega calcio attenta al portafoglio e non alla qualità di un servizio che interessa milioni di italiani. Sport a parte, la programmazione televisiva delle prossime settimane si annuncia con tante conferme e poche novità.

Ad esempio saranno ancora quattro i programmi di Canale 5 con Maria De Filippi, altrettanti quelli che Rai 1 affiderà ad Amadeus, compreso il terzo Sanremo. E poi il Grande fratello vip con Alfonso Signorini, Domenica in con Mara Venier, Ballando con le stelle con Milly Carlucci…

Difficile considerare del tutto nuovo Star in the star (Canale 5) condotto da Ilary Blasi in quanto da quello che sappiamo sarà una sorta di Tale e quale show che a sua volta torna con Carlo Conti su Rai 1. Una delle poche novità vere è l’arrivo di Alessandro Cattelan, che il 19 e il 26 settembre debutterà in prima serata sull’ammiraglia Rai con lo show Da grande. Poi dovremo aspettare il prossimo anno per la novità più attesa: il passaggio di testimone in Don Matteo tra Terence Hill e Raoul Bova.

Qualche nuova fiction è comunque in agenda, ma l’ultima segnalazione è per l’arrivo dal 3 settembre su Netflix dei primi cinque episodi dei dieci che chiudono La casa di carta, una delle serie di maggior successo. Per i rimanenti episodi ci sarà però da aspettare il 3 dicembre.

Andrea Fagioli per avvenire.it