“La nuova frontiera dell’Europa”: ne hanno parlato Nobili e Bartolozzi

Presentazione del libro-intervista dell’On. Paolo Bartolozzi “La nuova frontiera dell’Europa”, presso la sala consiliare del Comune di Rieti.

Ha coordinato i lavori il consigliere Lidia Nobili che ringraziando l’europarlamentare per il suo gradito ritorno nella nostra città, ha introdotto i vari interventi,sottolineando l’importanza di un momento di riflessione sul futuro dell’Europa e soprattutto sul ruolo che l’Italia deve avere in seno alla Comunità Europea.

Paolo Bartolozzi in maniera chiara, esaustiva ed incisiva ha sottolineato il compito indispensabile fin qui svolto dall’UE, tracciando gli obiettivi che ci attendono e, riprendendo il tema del suo libro, le nuove frontiere dei paesi europei.

Nell’ampia disamina ha poi trattato i rapporti con Stati Uniti, Russia e Paesi emergenti; soffermandosi sull’immigrazione clandestina ha sostenuto la necessità dell’accoglienza coniugata al rispetto delle regole, usi, costumi, religione dei paesi ospitanti.

«Se chi per esempio viene in Italia – sostiene l’On Bartolozzi – non accetta la nostra bandiera, il nostro giuramento, le nostre credenze cristiane o il nostro modo di vivere, non vi potrà mai essere integrazione. Chi chiede di vivere in Europa deve accettare i valori fondativi del Paese che ha scelto. Se non gli va bene deve andare da altre parti».

Altro tema caldo il rapporto con la Cina e la necessità di una politica “antidumping” più forte da parte dell’UE e una politica dei controlli dei flussi commerciali e finanziari illegali.

«Un pomeriggio sicuramente costruttivo e stimolante – afferma Lidia Nobili – durante il quale sono state offerte molte risposte ai vari dubbi e riserve emerse. Interessante l’affermazione espressa dall’ On. Bartolozzi riguardo all’egemonia che la Germania tende ad avere. L’Europa ed anche la Germania deve saper coniugare il contenimento della spesa pubblica, la solidarietà tra gli Stati membri e lo sviluppo dell’economia e del lavoro. La Germania non può sottrarsi a questi impegni. La Germania deve avere meno Europa in tasca e più in testa».