NPC Rieti: lo sfogo del presidente Cattani

La NPC Rieti si è iscritta al campionando di Serie A2 per la stagione 2016/17. Nel tardo pomeriggio è arrivata la conferma della regolare ricezione della fideiussione da parte della Federazione. Il presidente Cattani che inizialmente desiderava restare in silenzio perché profondamente amareggiato, ha deciso ora di rilasciare alcune dichiarazioni.

“Anche se con colpevole ritardo – spiega Cattani- che mi è servito per smaltire l’arrabbiatura, ora che c’è la certezza che la fideiussione è arrivata in federazione, voglio sfogarmi. Andiamo avanti. Purtroppo ancora da solo per un anno e se a maggio 2017 la situazione sarà ancora questa, sarò costretto a prendere seriamente in considerazione la cessione del titolo sportivo, cosa che non ho voluto fare quest’anno.

Martedì sera mi sono intrattenuto a lungo in riunione con i soci della NPC, i miei più stretti collaboratori, tutti soprattutto amici, con i quali abbiamo valutato attentamente la situazione per infine decidere di proseguire.

E’ chiaro che anche questa stagione, larga parte degli oneri gestionali graveranno sul sottoscritto, come è accaduto in tutti questi anni. Però mi sono imposto che questa sarà l’ultima volta che ciò accadrà.

D’ora in avanti considererò la NPC alla stregua di un’azienda e se nella primavera 2017 questa sarà in perdita o, comunque, con passività non più sostenibili, prenderò in considerazione la possibilità di cessione del titolo sportivo.

Ho comunque deciso di andare avanti ancora una stagione: non solo perché ho lasciato prevalere il cuore, la passione, le emozioni rispetto alla razionalità e mi chiedo se ho fatto bene, ma perché credo di essere una persona seria.

Con il mio lavoro e quello preziosissimo e fedele dei miei collaboratori abbiamo restituito alla Rieti dei canestri un’immagine che la città aveva smarrito. Oggi siamo conosciuti come una realtà solida, credibile, soprattutto solvibile. La cessione del titolo sportivo o soluzioni analoghe avrebbero nuovamente gettato il movimento cestistico amarantoceleste nell’oblio. E, sinceramente, non me la sono sentita, per il rispetto di tutti i tifosi e di tutti i ragazzi del settore giovanile che vedono nella nostra società un importante punto di riferimento per il futuro.

Nella conferenza stampa, ai primi di maggio, dissi che avremmo puntato forte sul contributo dei tifosi: alla luce degli sviluppi recenti, un grande successo della imminente campagna-abbonamenti è e sarà essenziale per la buona riuscita della stagione. Chiedo agli sportivi ed ai supporters quella vicinanza che ho domandato, ma che non ho ottenuto, almeno finora o solamente a parole, dalle istituzioni e dagli esponenti politici del territorio. Precisando che sarebbe molto gradito se il loro impegno arrivasse come promesso, ma forse a loro avviso non è dovuto. Potrei essere più chiaro nel corso di una eventuale conferenza stampa che sto valutando se fare a breve anche se francamente non la ritengo necessaria perché potrei solo ripetere le stesse cose di sempre.

Quello che posso dire è che sono rimasto basito dal disinteresse reale che la politica, oltre alle tante solite parole, ha testimoniato verso questo movimento che, ricordiamolo, rappresenta un valore essenziale, non soltanto sportivo, ma sociale, storico ed economico di questo territorio. Personalmente avevo individuato alcuni possibili partner commerciali e avevo chiesto a chi di dovere semplicemente di aprire un contatto, fare una telefonata, allacciare un rapporto anche e solo di carattere istituzionale, per giocarmi le mie carte su un tavolo di trattativa. Ho più volte sollecitato un gesto di apertura in questi ultimi tempi, ma la di là delle solite rassicurazioni, a mio avviso l’attenzione è stata pari a zero.

Attualmente sono ancora in attesa di risposta da un importante istituto di credito, lo stesso dicasi per contatti con un marchio primario nel campo del software e della telefonia cellulare e anche con un importante operatore industriale che presto sarà presente in loco. E’ ancora più paradossale che laddove c’è stato un forte impegno di un esponente politico, ci sia stato un “intervento a gamba tesa”, di non si sa bene chi ma sicuramente proveniente dell’ambiente reatino, che ha fatto sì che la trattativa con una ditta di rilievo nazionale che opera negli alimenti quasi sicuramente sia saltata.

Altre aziende importanti presenti sul territorio dovrebbero dare, a mio avviso, considerevoli contributi alla causa, ma chiaramente hanno bisogno di essere invogliate e coinvolte e non “evitate”. Noi ci stiamo provando con tutte le nostre forze, ma forse non basta, serve qualcosa in più.

A questo punto sia io che i miei collaboratori a volte ci poniamo delle domande e ci chiediamo se non ci sia dietro a tutto questo un disegno, se non ci siano motivazioni recondite ed una volontà specifica affinché questo movimento sportivo – la pallacanestro – che a Rieti non ha eguali se non nell’atletica leggera, non cresca ed anzi forse rischi di sparire definitivamente. Purtroppo, visti gli ultimi eventi, questo discorso vale anche per altre due rilevanti realtà sportive del nostro territorio, come il calcio a 5 ed il calcio.

Tutto ciò addolora ancor più ove si rifletta che accade nell’anno in cui sono scomparsi Renato ed Andrea Milardi che hanno speso la loro vita per la pallacanestro e per l’atletica leggere di questa città.

Concludo dicendo che lavoreremo alacremente tutti insieme: collaboratori, tifosi e semplici appassionati, affinché si riesca a traghettare in porto l’ennesima impresa sportiva che dia lustro a questa città. Voglio concludere con una raccomandazione ai tifosi: il nostro impegno non verrà mai meno, ma lo sfogo era dovuto, fermo restando che spero di avere presto l’opportunità di ricredermi su quanto affermato qui”.