Il Norberto ritrovato

Norberto

Dal prato in lieve declivio disteso come un ordinato fazzoletto verde davanti alla basilica di Assisi, il Cavaliere di Norberto ha accolto i reatini come sentinella dell’aurora: è una replica della statua bronzea per oltre un anno esposta a Rieti, in occasione della mostra Francesco, il Santo – tanto bella quanto misconosciuta, come troppo spesso accade nella nostra piccola realtà.

C’eravamo quasi affezionati a questa immagine così inconsueta, che pure racconta una pagina autentica e sofferta della vita di Francesco d’Assisi, quando ancora era un giovane insoddisfatto dagli ideali adamantini, dalle sfocate ambizioni, impegnato nella ricerca strenua e testarda della propria strada.

Il Cavaliere di Norberto, nome d’arte o meglio di sintesi per l’artista naïf Norberto Proietti che seppe farsi con la sua scultura appassionato interprete del messaggio francescano, vissuto a Spello tra il 1927 e il 2009, rappresenta l’ora buia della coscienza di questo giovane ricco, bello ed ambizioso che volle farsi cavaliere per riscattarsi da una condizione sociale ambigua quale poteva essere quella di un mercante, un uomo banausico – per dirla con Aristotele – che ricavava il proprio benessere materiale attraverso la quotidiana fatica del vivere, prima di intuire e sperimentare che solo la rinuncia ai beni terreni lo avrebbe reso capace di abbracciare e possedere il mondo.

Lo ritroviamo qui ad Assisi, sul prato di smeraldo della basilica, il Cavaliere di Norberto, al termine del suo cammino, come se ci aspettasse da allora.