Accoglienza

Nelle scarpe dell’altro, appuntamento di fine anno con il progetto Sai Sabina

L’Unione dei Comuni Alta Sabina e la Cooperativa Sociale "Il Gabbiano", promuovono una manifestazione per mettere in comunicazione il territorio con i beneficiari del progetto Sai

L’Unione dei Comuni Alta Sabina e la Cooperativa Sociale Il Gabbiano, promuovono l’organizzazione di una manifestazione denominata Nelle scarpe dell’altro, seconda edizione, finalizzata a mettere in comunicazione il territorio con i beneficiari del progetto e per celebrare le attività svolte durante l’anno che sta per concludersi.

La manifestazione si articolerà in due distinti momenti che si svolgeranno in due diverse giornate e, in particolare, il 16 dicembre proporrà agli studenti, agli insegnanti e al personale del plesso scolastico F. Ulivi di Poggio Moiano la proiezione di un film sull’impegno nell’accoglienza, per sensibilizzare sul tema delle migrazioni forzate e presentare agli studenti la II Edizione del concorso “Nelle scarpe dell’altro”.

Quest’anno si chiederà agli studenti coinvolti di realizzare insieme una opera corale, ispirata ad una installazione artistica famosa, da costruire in forma ridotta e in modo personalizzato, su idee e proposte degli studenti, all’insegna dell’empatia e della capacità di mettersi nelle scarpe dell’altro. Per il giorno successivo, il 17 dicembre dalle ore 17:30, presso il teatro comunale di Poggio Moiano sarà proposto, invece, alla comunità locale un focus sulle attività di integrazione svolte durante l’anno dagli operatori del Progetto Sabina. Verrà infatti inaugurata una mostra fotografica dal titolo “Chi credi di essere? Volti e identità” realizzata da alcuni rifugiati nell’ambito di un tirocinio formativo attuato presso lo studio fotografico Marcelli, che ha permesso di porre una riflessione sulle identità costruite sui volti e sulle persone. Una mostra che, oltre ad esporre ritratti ambientati in sala posa, si presenta come «la dimostrazione dell’opportunità che lo strumento del tirocinio formativo pone in essere sia per i beneficiari del progetto sia per le aziende ospitanti, un momento di creatività e rivitalizzazione per il territorio», come dichiara Flavia Braconi, operatrice per l’integrazione del progetto. Inoltre sarà presentato in anteprima il videoclip della canzone Nato a Kabul.

Questa presentazione va a concludere un lavoro laboratoriale di mesi, fatto di incontri e di scambi sulla musica italiana ed afghana, che hanno visto la collaborazione tra musicisti locali, alcuni membri del gruppo locale Skavaramiccia, band che da anni si impegna a scrivere canzoni in dialetto locale e alcuni musicisti di nazionalità afghana, guidati da Marco Ioannilli, titolare della scuola di musica di Osteria Nuova Yes Music. Traspare un grande coinvolgimento dalle sue parole, dichiara infatti «la musica per me è sempre stata sinonimo di aggregazione, condivisione ed in molti casi di amicizia. Questo progetto è risultato fin da subito stimolante. Avere la possibilità di avvicinarsi a culture diverse, musicalmente ed umanamente è un privilegio raro, come direbbe il Maestro Faber. Grazie a tutti coloro che hanno condiviso con me questo bellissimo viaggio, da “Puggi Mianu” a Kabul!».

Alla manifestazione saranno presenti i rappresentanti dell’ente locale, vi aspettano inoltre gli operatori del progetto SAI Sabina, i beneficiari provenienti da varie parti del mondo insieme ad amici sabini e tutti coloro che vorranno immergersi in un momento di riflessione gioiosa, giocando con pezzi di culture e identità, sperimentando linguaggi universali come le immagini e la musica. La manifestazione di quest’anno si presenta infatti «come un momento di condivisione festoso all’insegna dell’empatia, della capacità di mettersi nelle scarpe dell’altro», come dichiara Daniela Franchi, coordinatrice del SAI Sabina, invitando caldamente alla partecipazione a questo appuntamento ormai consueto di fine anno del Progetto.

La manifestazione terminerà con una degustazione all’insegna della multiculturalità, dove sarà possibile assaggiare sapori dal mondo, condividendo storie e racconti di tutte le persone coinvolte in questa festa dell’empatia e dell’accoglienza.

Foto di Mohamed Nuzrath da Pixabay