Chiesa di Rieti

«Nella fatica riposo, nel calore frescura, conforto nel pianto»

La Sacra Scrittura designa lo Spirito sempre mediante simboli che esprimono movimento: soffio e vento, fuoco, acqua viva, colomba che vola, lingue, olio di letizia...

La Sacra Scrittura designa lo Spirito sempre mediante simboli che esprimono movimento: soffio e vento, fuoco, acqua viva, colomba che vola, lingue, olio di letizia…

Il Nuovo Testamento gli attribuisce l’energia degli inizi, la libertà, l’apertura al riconoscimento dell’altro. L’Assoluto non è il perfetto solitario della metafisica, una chiusura su se stesso, bensì un’estasi. L’amore è estatico. Il Padre si esprime nel Verbo ponendolo come altro e lo Spirito spezza la sufficienza del “faccia a faccia” delle due prime Persone. Nell’opera che Dio pone fuori di sé mediante la duplice missione del Verbo e dello Spirito, quest’ultimo è l’energia che esorcizza il fascino del passato o dell’origine per proiettare in avanti, verso un avvenire di cui è caratteristica principale la novità.

Nell’icona della Trinità di Rublëv lo Spirito è il personaggio a destra, quasi incurvato rispetto agli altri, pronto per l’epiclesi, una kenosi dello Spirito; i suoi colori sono quelli della primavera, verde e celeste, molto delicati ma capaci di fondere la roccia: dietro di lui è infatti una montagna che si scioglie, anch’essa ricurva, quasi a protezione dell’uomo, in una caverna fatta grembo accogliente della terra. Esso è vento caldo di primavera che fa sbocciare la vita nel mondo e la protegge: tutta la vita, ogni vita.

Prega spesso la sequenza di Pentecoste e dì allo Spirito Consolatore: «Nella fatica riposo, nel calore frescura, conforto nel pianto».