“Nel nome di Maria”: un gesto d’amore

Si terrà l’8 maggio all’Auditorim Varrone la quarta edizione di “Nel nome di Maria”, manifestazione originale e impegnativa, che intreccia tante storie e tanti messaggi. Nel mese di maggio sembrerebbe quasi un’iniziativa dedicata alla Madonna. Lo è, ma non solo: è insieme il racconto di un’amicizia, un atto d’amore, da un gesto straordinario. Il mese mariano comprende anche la festa della mamma. E la Maria che ha ispirato l’evento è appunto una mamma.

Alle origini c’è la storia di una coppia: un uomo e una donna che decidono di diventare genitori, pur sapendo che lei sarebbe venuta a mancare molto presto. In un momento di difficoltà si sono rivolti alla vita. Questa madre decide di far nascere il proprio figlio pur sapendo che non l’avrebbe potuto crescere. Un bellissimo atto d’amore, che ha avuto la forza di imporsi su quanto di inevitabilmente negativo doveva accadere.

Rispetto ad una società attraversata da un sentimento egoista, in cui la vita viene spesso banalizzata da un susseguirsi di gesti superficiali, è stato un gesto straordinario. Dimostra che è nell’amore che continua la vita. Due genitori che responsabilmente decidono di affrontare questo percorso, non guardando alla fine ormai prossima, ma alla prosecuzione, cioè al proprio figlio, sono un bel segno. Anche se è nato in mezzo a tanta sofferenza. Un’esperienza da accogliere come una proposta, un esempio giusto. In fondo, un atto d’amore è ciò che più si contrappone ad un periodo in cui, ad esser sinceri, sembriamo tutti molto chiusi, molto egoisti, molto concentrati su noi stessi.

Non riusciamo a condividere quasi più nulla, al di là della retorica inconsistente della schermata che abbiamo di fronte, che sta lì a dimostrare che in fondo siamo molto più soli di prima. In questo caso, invece, c’è la storia di una coppia. Che è tale non solo perché vuole un bambino, ma perché condivide un destino.
L’evento prodotto da Musikologiamo con l’Alcli Giorgio e Silvia, è una serata di parole e musica all’Auditorium Varrone, portata avanti in maniera discreta, cercando una partecipazione condivisa con quanti hanno voglia di esserci.

«Ci interessa costruire la comprensione dell’importanza di questo ricordo di Maria» spiega il presidente di Musikologiamo Antonio Sacco. «E durante la serata arrivano le testimonianze di altre persone che a loro volta hanno avuto una “Maria” che ha prestato amore durante la sua vita, in altro modo, con altri gesti. E poi è un modo per festeggiare la mamma. L’8 maggio per noi rimane la festa della mamma, anche se la società dei consumi ha spostato giorni e significati».