Commercio

«Necessario rimodulare gli affitti dei locali commerciali»: Confcommercio cerca un accordo con i proprietari

Tra le difficoltà economiche nelle quali versano le imprese da oltre un anno e mezzo, Confcommercio include i canoni di affitto dei locali commerciali

«Le difficoltà economiche nelle quali versano le attività commerciali da oltre un anno e mezzo sono accentuate anche dai canoni di affitto ormai troppo esosi per le imprese, chiamate a pagare oggi i debiti accumulati nel 2020 e nella prima parte del 2021, con una ripresa iniziata da poco più di un mese». È quanto si legge in una nota della Confcommercio Lazio Nord, dove si spiega che «L’esito della ripresa economica dipende anche da questo».

«In questa fase – dice il presidente Leonardo Tosti – trovare un punto di convergenza tra imprenditori e proprietari di immobili è fondamentale poiché senza di esso alcune imprese preferiranno non riaprire affatto e pensare a nuove aperture, con i canoni fermi al 2019, è davvero difficile. Gli stessi proprietari degli immobili giocano un ruolo importante in questa fase: trovando i giusti accordi, infatti, potrebbero essere scongiurate chiusure definitive, locali vuoti, contenziosi per canoni arretrati che l’imprenditore non riesce ad onorare, svalutazioni».

«Se pensiamo ai locali nei centri storici, che sono i più cari e dove le imprese oggi faticano di più ad investire – esemplifica Tosti – dobbiamo mettere in campo ogni sforzo possibile affinché tutti restino affittati, non solo perché ad acquistarne valore saranno proprio gli immobili, ma perché a beneficiarne sarà l’intera comunità, la nostra clientela, andando così a creare un circolo virtuoso ottimale per tutti. Una soluzione potrebbe essere quella di concordare un canone più basso rispetto a quelli esistenti al 2019 e prevedere aumenti scaglionati per gli anni successivi, in base all’andamento del fatturato conseguito».

La posizione viene espressa in sintonia con quella della presidente Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari Lazio Nord, Loredana Badini, secondo la quale «una visione più aperta ed elastica, vedrebbe unite le esigenze del conduttore e quelle del locatore».

Il comparto si rende disponibile a fare da tramite per un accordo che potrebbe dare respiro a tutto il settore del commercio in una fase delicata per l’economia, anche perché nel tempo sono diminuite in maniera significativa le richieste di locali commerciali per nuove attività.

«Una convergenza tra imprenditori e proprietari di immobili – conclude Badini – potrebbe dare respiro alle imprese già esistenti e fare da stimolo a quelle nascenti. Il settore del commercio è in continua evoluzione ma questi mesi passati ci hanno insegnato che il negozio di prossimità è un presidio economico e sociale fondamentale che va tutelato per rafforzare le economie urbane.

Proprietari e conduttori devono unirsi per combattere questa battaglia».