Che ne sarà di Risorse Sabine?

Risorse Sabine, sciopero. 9 luglio 2013. Foto di Massimo Renzi

La Filcams Cgil di Rieti in merito alla vicenda che riguarda il cambiamento istituzionale delle provincie (passaggio ad ente di secondo livello) e alle ripercussioni che ciò avrà sulle società partecipate (in questo caso Risorse Sabine) ritiene che sia urgente un incontro con la dirigenza della Società, con il Commissario Felici, con la Presidenza della Regione Lazio e con le rappresentanze istituzionali del territorio in modo che venga garantito a Risorse Sabine l’affidamento dei lavori così come previsto dalle delibere e dagli accordi, in modo da garantire i servizi al territorio e il salario ai lavoratori impiegati nei servizi e alle loro famiglie, ricordando, tra l’altro, che per molti lavoratori è ancora attiva una Cassa Integrazione parziale.

Tale incontro è stato richiesto dalle organizzazioni sindacali senza che a tutt’oggi abbia ricevuto riscontro dalle parti chiamate in causa.

La Filcams Cgil di Rieti ritiene urgente e fondamentale l’incontro di cui sopra, (già richiesto da CGIL CISL e UIL ormai da qualche settimana) proprio perché in questa delicata fase di cambiamento dell’Ente provincia venga assicurato il ruolo della società in house e delle sue funzioni.

La Filcams Cgil di Rieti si augura che per ottenere questo incontro con le Istituzioni e le Rappresentanze del territorio, incontro legittimamente atteso dai 120 lavoratori di Risorse Sabine (che tra l’altro ad oggi non hanno ricevuto né la 14a, né lo stipendio di luglio), non si debba ricorrere, come successo in passato, ad azioni di lotta o, ad una richiesta di convocazione delle parti all’organo di rappresentanza del Governo (la Prefettura).