“Musiche contraffatte” all’Auditorium dei Poveri

Come funziona l’interscambio tra cultura e sottocultura? È stato implicitamente questo il tema di fondo dell’interessante concerto dell’Anomina Frottolisti all’Auditorium dei Poveri. Una domanda in perfetta assonanza con lo spazio che la Confraternita degli Artisti intende proporre quale punto di raccordo delle sottoculture reatine.

E la risposta è stata indicata attraverso un concerto colto e popolare allo stesso tempo, in equilibrio tra la musica tra del Medioevo e quella del Rinascimento.

Le partiture eseguite sono state scelte seguendo la logica del Contrafactum nella musica vocale, un metodo che indica la sostituzione di un testo cantato con un altro, pur non apportando modifiche alla musica.

Il procedimento è molto antico e venne largamente usato a partire dal XII secolo. In sostanza, si operava rimpiazzando con testi profani i temi più nobili della musica sacra. Un procedimento che con lo scorrere del tempo si chiude con l’adattamento dei testi liturgici o paraliturgici alle nuove melodie, elaborate dai musicisti delle corti rinascimentali.

Ma a prescindere da ogni altro intento, alla fine è stata la musica a parlare. L’ensemble dell’Anonima Frottolisti, nato ad Assisi nel 2008 come risultato dell’incontro di musicisti provenienti da esperienze musicali e di studio internazionali, collaboratori di alcuni tra i più noti ensemble di musica antica europei, non ha deluso il pubblico presente.

Un concerto che ha aperto in modo adeguato la proposta della Confraternita degli Artisti, dimostrando il potenziale di scambio con altre realtà che le sottoculture reatine sono in grado di intercettare e produrre.

Chissà se anche in questo modo la città può uscire dall’isolamento…