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Mozambico, rilasciate le due suore rapite

Le religiose della congregazione di San Giuseppe di Chambery erano state rapite il 12 agosto a Mocímboa da Praia nel corso di un attacco delle milizie al-Shabab

Le due suore della congregazione di San Giuseppe di Chambery rapite il 12 agosto a Mocímboa da Praia, in Mozambico, sono state rilasciate. Lo ha annunciato ieri monsignor Luiz Fernando Lisboa, vescovo di Pemba. “Le suore – scrive il vescovo in una nota diffusa dall’Agenzia Fides – sono sane e salve. Le nostre Inês ed Eliane, che lavorano nella parrocchia di Mocímboa da Praia, dopo ventiquattro giorni passati in prigioni, sono tornate tra noi”.

Le due religiose di origine brasiliana erano state rapite nel corso di un furibondo attacco che le milizie al-Shabab hanno condotto, martedì 12 agosto, a Mocímboa da Praia, importante centro della provincia di Cabo Delgado. In quell’occasione, le forze dell’ordine e le forze armate sono state costrette a ritirarsi precipitosamente, lasciando per alcuni giorni campo libero ai miliziani. In quel frangente, le suore erano state prelevate dalla loro comunità e portate via. Per alcuni giorni non si è saputo nulla di loro, ma le autorità nazionali e internazionali si sono subito mobilitate per favorire il loro rilascio. Le trattative sono andate a buon fine, riferisce ancora Fides.

L’azione contro Mocímboa da Praia ha dimostrato un salto di qualità nell’operatività di queste milizie che si proclamano “jihadiste”. Se nel 2017, quando hanno iniziato ad attaccare i villaggi della provincia di Cabo Delgado, si spostavano a bordo di vecchi scooter e utilizzavano armi rudimentali (come machete e lance), nelle ultime operazioni hanno mostrato fuoristrada nuovissimi e armi automatiche e una grande capacità di muoversi sul terreno. Chi ha fornito loro gli armamenti? Chi ha addestrato questi miliziani? Secondo alcuni analisti, potrebbe trattarsi non tanto di gruppi jihadisti ma di milizie legate a grandi organizzazioni criminali che stanno creando basi per il commercio internazionale di stupefacenti. Negli ultimi due anni le loro azioni hanno creato instabilità nella zona e hanno provocato centinaia di sfollati.

Le suore di San Giuseppe di Chambery si sono trovate in mezzo ai combattimenti e sono state rapite. Le religiose sono presenti nella cittadina di Mocímboa da Praia dal 2003. Negli anni hanno creato una fitta rete di scuole materne e un centro sociale. La loro presenza ha offerto un grande contributo all’alfabetizzazione dei ragazzi e delle ragazze locali. Purtroppo, con l’intensificarsi delle azioni militari sul territorio, molte di queste scuole hanno dovuto chiudere e le attività si sono concentrate soprattutto su Mocímboa da Praia.

“Innalziamo insieme un inno di ringraziamento a Dio – scrive il vescovo Lisboa – e continuiamo a pregare per tutti coloro che sono ancora dispersi, sfollati e che subiscono le conseguenze della violenza e della guerra. Chiediamo la benedizione di Dio per Cabo Delgado e che ci conceda il dono di una vera pace di cui abbiamo tanto bisogno!”.

da avvenire.it