Motu proprio “Quaerit Semper”: un’innovazione importante

Novità per i procedimenti di dispensa dal matrimonio “rato e non consumato”.

Con la lettera apostolica in forma di Motu proprio «Quaerit semper», che è entrata in vigore lo scorso 1° ottobre, il Sommo Pontefice Benedetto XVI ha modificato la Costituzione Apostolica “Pastor Bonus” e trasferito alcune competenze dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti al nuovo Ufficio per i procedimenti di dispensa dal matrimonio rato e non consumato (ovvero quello regolarmente celebrato ma che non si sia poi consumato attraverso un rapporto fisico tra i coniugi) e le cause di nullità della sacra Ordinazione costituito presso il Tribunale della Rota Romana.

Il Papa ha stabilito che il Tribunale della Rota Romana “funge ordinariamente da istanza superiore nel grado di appello presso la Sede Apostolica per tutelare i diritti nella Chiesa, provvede all’unità della giurisprudenza e, attraverso le proprie sentenze, è di aiuto ai Tribunali di grado inferiore”.

Presso il Tribunale della Rota Romana è stato quindi istituito questo nuovo Ufficio al quale compete giudicare circa il fatto della non consumazione del matrimonio e circa l’esistenza di una giusta causa per concedere la dispensa. Dovranno dunque essere indirizzati a tale ufficio “tutti gli atti insieme col voto del vescovo e con le osservazioni del difensore del vincolo”, affinché possa “valutare attentamente, secondo la speciale procedura, la supplica volta ad ottenere la dispensa” e, se del caso, sottoporla al Sommo Pontefice.

Il Papa ha affidato la responsabilità di questo nuovo ufficio al decano della Rota Romana e stabilito che “i procedimenti di dispensa dal matrimonio rato e non consumato e le cause di nullità della sacra Ordinazione pendenti presso la Congregazione per i Sacramenti”, siano trasmessi al nuovo Ufficio presso il Tribunale della Rota Romana e da esso saranno definiti”.

La Santa Sede ha sempre cercato di adeguare la propria struttura di governo alle necessità pastorali che in ogni periodo storico emergevano nella vita della Chiesa, modificando perciò l’organizzazione e la competenza dei Dicasteri della Curia Romana. Il Concilio Vaticano II confermò, d’altronde, detto criterio ribadendo la necessità di adeguare i Dicasteri alle necessità dei tempi, delle regioni e dei riti, soprattutto per ciò che riguarda il loro numero, la denominazione, la competenza, i modi di procedere e il reciproco coordinamento. Questo è dovuto al fatto che nelle presenti circostanze è parso conveniente che la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti si dedicasse principalmente a dare nuovo impulso alla promozione della Sacra Liturgia nella Chiesa. Pertanto il Sommo Pontefice ha ritenuto opportuno trasferire ad un nuovo Ufficio costituito presso il Tribunale della Rota Romana la competenza di trattare i procedimenti per la concessione della dispensa dal matrimonio rato e non consumato e le cause di nullità della sacra Ordinazione.