Chiesa

Monsignor Vincenzo Viva nuovo vescovo di Albano

Finora rettore del Pontificio Collegio Urbano “de Propaganda Fide” in Roma ha 50 anni: «Sono figlio di emigranti pugliesi in Germania e le mie origini sono umili»

«Sono figlio di emigranti pugliesi in Germania e le mie origini sono umili. La mia formazione a Francoforte e successivamente in Italia, tra il Salento e Roma, mi hanno insegnato sin da piccolo l’apertura agli altri, la valorizzazione delle diversità, la concretezza del lavoro». Pastore, fratello. È così che si presenta alla comunità di Albano Laziale Monsignor Vincenzo Viva, nominato da papa Francesco nuovo vescovo. “Vengo in mezzo a voi, come fratello e pastore. Impareremo a conoscerci, a condividere i doni del Signore, a leggere i segni dei tempi e a camminare insieme. Proveremo a ravvivare in noi la vocazione e la missione degli apostoli, chiamati a proclamare con la vita la bellezza del Vangelo, a prenderci cura di ogni debolezza, a raggiungere con entusiasmo tutti i fratelli e a fare ciò che Gesù ha fatto, confidando in Dio Padre (cf. Mt 10, 1-15). Ci guideranno in questo cammino i grandi insegnamenti del Concilio Vaticano II e l’Evangelii gaudium di Papa Francesco”.

Monsignor Viva succede al cardinale Marcello Semeraro, nominato nell’ottobre scorso Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi. Originario di Copertino ma nato a Francoforte, 50 anni (ne compirà 51 ad agosto), monsignor Viva è stato ordinato sacerdote il 10 luglio 1997 da Monsignor Vittorio Fusco. Rettore del Pontificio seminario urbano “De Propaganda fide” di Roma, prima dell’esperienza laziale, ha ricoperto numerosi incarichi, tra cui quelli formativi di vicerettore e padre spirituale nel seminario di Nardò in Puglia. Membro del Collegio dei consultori e del Consiglio presbiterale, è stato anche direttore dell’ufficio Comunicazioni sociali della diocesi di Nardò-Gallipoli, docente di religione presso il liceo classico di Nardò, delegato vescovile per l’“Ordo Virginum”, segretario generale della visita pastorale con Monsignor Domenico Caliandro (nel 2013), collaboratore pastorale presso la parrocchia di San Francesco di Paola di Nardò, professore associato di Teologia morale nella Facoltà teologica pugliese, canonico penitenziere del Capitolo cattedrale di Nardò, professore di teologia morale presso l’Accademia Alfonsiana e presso la Pontificia Università urbaniana, a Roma.

Ed è proprio dalla Puglia, dalla sue diocesi d’origine, che giungono i messaggi di gioia e auguri. “Anche se da lontano noi presbiteri, religiosi e fedeli laici rivolgiamo a lui i nostri più vivi e anche la nostra profonda riconoscenza per il prezioso servizio sacerdotale svolto in Diocesi ricco di frutti per tutti”, scrive in una nota Monsignor Fernando Filograna, vescovo di Nardò-Gallipoli. Ed è ai suoi fratelli pugliesi che Monsignor Viva rivolge altre parole, di ricordo e affetto “Mi sento profondamente espressione del mio presbiterio diocesano e legato alla terra del Salento, in particolare all’amata Città di Copertino, la città natale dei miei genitori – scrive in un messaggio – Veramente molto devo per la mia vita umana e presbiterale alla mia famiglia, ma anche alla Parrocchia della Beata Vergine Maria del Rosario in Copertino, dove l’allora parroco Pinuccio Sacino e il caro don Pierino Manca mi hanno accolto con tanto amore all’età di 16 anni”.

“La scelta del Santo Padre – a cui va riconoscente il mio pensiero – mi commuove e mi conforta: conosco da molti anni il nuovo Vescovo, cui sono legato da fraterna amicizia. Sono sicuro che la sua esperienza ministeriale, la sua preparazione intellettuale e le sue umane e cristiane qualità sosterranno la crescita di vita della nostra Chiesa” con queste parole Monsignor Marcello Semeraro ha salutato la nomina del vescovo Viva.

da Famiglia Cristiana.it