Monsignor Galantino: a “La Porta aperta” (Avvenire), “La testimonianza del Vangelo passa dalla carità vissuta”

“Il dramma vissuto in questi giorni da tante persone coinvolte nel terremoto si è impresso in maniera indelebile dentro di me nel visitare di persona le zone colpite e nel parlare con le persone sopravvissute, che hanno perso i loro cari e la loro casa”

così monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, nell’editoriale pubblicato su “La Porta aperta”, il mensile di “Avvenire” che accompagna il Giubileo e in edicola domani, 11 settembre, insieme al quotidiano. “Si rimane attoniti davanti alla forza della natura che, facendo il suo corso, sovrasta l’uomo e lo annienta in pochi istanti – scrive mons. Galantino -. Nasce in noi un senso di impotenza, accompagnato da una domanda che sembra mettere tutto in discussione: ‘Ci hai forse dimenticato, Signore? Perché non hai salvato tante persone e impedito tanta sofferenza?’”. Il vescovo mette l’accento sulla “solidarietà concreta di tanti che coraggiosamente hanno partecipato ai soccorsi o hanno offerto tempo, denaro, preghiere, per chi è stato colpito”. Il segretario generale della Cei evidenzia che “da eventi come questo si può uscire soltanto con un sussulto di responsabilità, mettendo al bando le troppe manifestazioni di ricerca dell’interesse personale”. Forte, ricorda mons. Galantino, è stato l’impegno della Chiesa italiana nel sisma “intervenendo attraverso la Caritas e altre associazioni, come pure mediante una presenza assidua e concreta dei pastori, vescovi e parroci, che sono accanto al loro popolo e lo accompagneranno nella lunga opera di rinascita materiale e umana”. Per questo, “oltre agli aiuti immediatamente stanziati dai fondi dell’otto per mille, per disposizione della Presidenza della Cei, la Chiesa italiana destinerà alle popolazioni e alle zone colpite le offerte che saranno raccolte il 18 settembre in tutte le celebrazioni domenicali”. “La testimonianza al Vangelo passa da qui – conclude mons. Galantino -, da una carità vissuta, che dà sostanza alla fede, alle celebrazioni liturgiche e a ogni altra iniziativa ecclesiale”.