Mons. Pompili: «la realtà si lascia trasformare da chi antepone al proprio bene quello di tutti»

Arrivando in piazza Vittorio Emanuele II per ricevere il benvenuto del tessuto civile della diocesi dal sindaco di Rieti Simone Petrangeli e dalle altre autorità, a pochi minuti all’inizio della cerimonia per l’ordinazione episcopale, mons. Domenico Pompili si e detto «grato per questa accoglienza davanti al Palazzo Comunale che rappresenta il luogo delle decisioni possibili per il bene di tutti».

E parlando del rapporto tra il Governo politico e la Comunità ecclesiale («una vicinanza che non può essere confusione, ma suggerisce pure una unità di intenti») e dell’intenzione di «ascoltare e condividere tutti gli sforzi indirizzati al bene comune», don Domenico ha fatto riferimento «al Sindaco De Juliis, cui è intitolata la strada che apre sul nuovo sviluppo edilizio della Città. È sepolto nel mio paese di Acuto. Sono stato a trovarlo più di una volta dopo la mia elezione. E ho pregato che la stagione promettente che lo vide al centro della crescita e dello sviluppo del territorio reatino possa tornare. Non esistono soluzioni miracolistiche e neanche effetti speciali. Ma c’è una risorsa che vale più di ogni altra ed è la qualità umana dei nostri governanti. È a voi: ai Sindaci e Consiglieri comunali, alle Autorità civili e militari di ogni ordine e grado, a voi che reggete le sorti dei tanti Comuni che appartengono alla nostra Diocesi; è a Voi che compete di dare le ali a questo sogno che sono certo è ancora vivo dentro il cuore di tanti, nonostante sfiducia e rassegnazione. Non solo i credenti, ma tutte le donne e gli uomini di buona volontà vi staranno accanto, specie quando sarà più dura la realtà. Questa, infatti, si lascia sempre trasformare grazie a chi antepone al proprio bene quello di tutti».

Foto © Daniel Rusnac.