Mons Pompili: «la bellezza della Madonna avvicina il popolo a Dio»

«Il popolo ha sempre avuto un sesto senso per Maria». In occasione della festa della Madonna del Popolo, il vescovo Domenico ha voluto ricordare come in Maria si trova qualcosa di essenziale: «la Chiesa trascura qualcosa di essenziale alla sua missione se non loda Maria. Essa si allontana dalla parola biblica se in lei viene meno la venerazione di Maria. Allora essa non onora neppure Dio in modo adeguato. Dio, infatti, si dà a conoscere certo attraverso la creazione, ma anche attraverso le creature, prima fra tutte Colei che Elisabetta saluta con intuizione profetica, come “benedetta tu tra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo”».

Nel giorno della Visitazione, il parallelo con l’anziana cugina chiarisce come tra la Madonna suggerisca alla Chiesa la giusta prospettiva: «Solo se la Chiesa si sente visitata da Dio ritrova lo slancio e il vigore della missione. Diversamente vive ripiegata su se stessa e si lascia intristire dalle difficoltà di ogni realtà umana che vive l’usura del tempo e la fatica di vivere».

«Elisabetta si sente rinfrancata dal contatto con la giovane fanciulla di Nazareth che la conduce a Dio. Ciò che rende vecchia la Chiesa – ha incalzato don Domenico – non è l’età media dei suoi membri e neanche la sua storia bimillenaria, ma soltanto la mancanza della freschezza e della bellezza di Maria. Cioè, in una parola la lontananza da Dio».

Per questo il vescovo ha invitato a mettersi in ascolto del suggerimento dell’apostolo Paolo, che esorta a non essere pigri, a non cedere all’accidia, a fuggire indolenza, noncuranza, svogliatezza. Perché da questi atteggiamenti discende un inevitabile allontanamento da Dio. «Oggi la noia è una malattia quasi sociale e si insinua anche nel credente che diventa inacidito di fronte a tutto ciò che è spirituale. Perciò non sa affrontare le avversità e perde la fiducia; non è costante nelle cose e divaga continuamente; non si lascia consolare dalla preghiera e va in cerca di falsi surrogati».

Un pericolo che trova in Maria un antidoto, con il dono «della speranza, della stabilità, della perseveranza nella preghiera». La Madonna del popolo, può essere di guida e ispirazione, può infondere un sentimento di letizia che sconfigge la noia. Una forza vibrante che la Schola Cantorum “Chiesa di Rieti” ha saputo far risuonare nella Cattedrale cantando l’inno Akathistos prima che la venerata immagine della Madonna uscisse dal tempio per abbracciare le strade della città.

foto di Massimo Renzi