Mons. Pompili: «Comunica chi ha qualcosa da dire»

«Comunica chi ha qualcosa da dire. La qualità più richiesta oggi è quella di avere una “parola”, che però non sboccia mai all’improvviso. La parola è il segno esterno di qualche cosa che è stato maturato. Credo che se uno mette in collegamento non solo il cervello con la bocca, ma ancor prima ossigena il cervello facendolo in qualche modo respirare, riesce anche a dire cose che hanno un senso per tutti».

Lo ha detto il vescovo eletto di Rieti, mons. Domenico Pompili, durante un’intervista concessa al quotidiano on-line RietiLife. «Papa Francesco – ha aggiunto mons. Pompili – da questo punto di vista è l’esempio più convincente di quello che cercavo di dire. La capacità che ha avuto sin dal primo affaccio in piazza san Pietro, con quel «buonasera», ha sbloccato definitivamente il rapporto e accorciato le distanze con la gente, creando le condizioni perché ciascuno potesse identificarsi con questa persona e sentirla a portata di mano. Avendo avuto qualche volta l’occasione di incontrarlo, devo dire che non è semplicementente quello che si vede dai media, è veramente così».