Chiesa di Rieti

Messa Crismale, gli oli e gli auguri

Il pomeriggio del Mercoledì Santo le navate della Cattedrale, per l’appuntamento della Messa del Crisma, sono piene, con i primi banchi riservati a coloro che hanno rinnovato l’impegno di particolare appartenenza a Cristo

Non nel tempio, ma sulla strada. Perché «camminare è evangelizzare, evangelizzare è camminare». L’annuale celebrazione “epifania della Chiesa locale” è stata per il vescovo Domenico l’occasione per ribadire quel senso di “Chiesa in uscita” che è il vero significato di un sacerdozio orientato al servizio degli uomini, e il valore di una “Chiesa in cammino” che il percorso sinodale mette in risalto.

Il pomeriggio del Mercoledì Santo le navate della Cattedrale, per l’appuntamento speciale della Messa del Crisma, sono piene, con i primi banchi riservati a coloro che, in prossimità del Triduo pasquale, rinnovano l’impegno di particolare appartenenza a Cristo sommo ed eterno sacerdote. Dal battistero  sfilano in tanti, i presbiteri vestiti di bianco, precedendo monsignor Pompili che, dopo l’omelia, si rivolge a loro chiedendo di ribadire la promessa di servirlo nel sacerdozio ministeriale.

Ma è un sacerdozio che riguarda tutti i battezzati, consacrati da quegli oli che, poco dopo, il vescovo benedirà, quello che Gesù raccomanda, facendo propria la profezia di Isaia: quella dell’unto del Signore, inviato a portare il lieto annunzio ai poveri. Sono loro, i poveri, secondo quella profezia che Cristo proclama nella sinagoga di Nazaret affermandone il compimento in lui, «quelli che diventeranno “sacerdoti del Signore, ministri del nostro Dio”», commenta don Domenico. I poveri, le persone bisognose di liberazione, sono «gli interlocutori di Dio che si incontrano lungo la strada. Non più nel tempio, che del resto ai tempi di Isaia non era ancora stato ricostruito».

Le ampolle con gli oli da benedire, nella tradizionale processione con cui i diaconi li recavano all’altare, erano significativamente accompagnate da rappresentanti “dedicati”: quello degli infermi da una suora camilliana dell’ospedale, luogo in cui tante volte viene amministrato dai sacerdoti il sacramento dell’unzione; quello dei catecumeni da una famiglia, con papà Raffaele, mamma Pamela, la figlia maggiore Selena e la piccola Isabel in braccio, che con quell’olio sarà segnata in prossimità del battesimo che riceverà a giugnlo; e poi l’olio per il Crisma, accompagnato da Marta, trentenne cresimanda di Lisciano, che recava il vasetto con il balsamo profumato che il vescovo ha mescolato al frutto dell’ulivo, alitandovi prima di pronunciare la formula di benedizione: finirà sulla fronte di quella giovane e di tanti altri che riceveranno la Confermazione.

La Messa crismale diventa ogni volta anche l’occasione per formulare gli auguri ai presbiteri che, nel corso dell’anno, festeggiano particolari anniversari di ordinazione: “sacerdozio d’argento”, in questo 2022, per don Pietro Janik, che opera nelle comunità fra Rivodutri e San Pietro di Poggio Bustone, e per padre Stefano Fossi, gesuita che il fine settimana svolge servizio pastorale nella zona di Borgorose.

La ricorrenza del 60° di sacerdozio arriva invece quest’anno per due colonne del clero diocesano quali don Cesare Silvi e don Giacomo Napoleoni.