Melilli sollecita la Polverini sul problema delle acque

Di seguito il testo della lettera inviata alla presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, dal presidente della Provincia di Rieti, Fabio Melilli, in merito alla convenzione dell’interferenza d’ambito tra Ato 2 e Ato 3:

«Dopo un lungo tempo di sostanziale inerzia, ed a seguito di una nostra specifica diffida, la conferenza dei sindaci dell’ATO 2 ha preso atto della convenzione relativa all’interferenza d’ambito deliberata nel Dicembre 2006 dalla Giunta Regionale del Lazio.

La vicenda relativa al riconoscimento dei diritti vantati dal territorio reatino per la servitù derivante dalla captazione delle acque dalle sorgenti del sistema Peschiera – Capore che, come sa, consentono l’approvvigionamento idrico per gran parte della capitale, è all’attenzione delle istituzioni da più di un decennio.

La conferenza dei sindaci dell’ATO 2 ha preso atto della bozza di convenzione, evitando di indicare le somme relative ed ha incaricato la Provincia di Roma ad avviare una trattativa per il loro ridimensionamento.

Allo stesso modo l’ATO 3 mi ha dato mandato per richiedere un ristoro maggiore di quello previsto dalla giunta regionale nel 2006.

Al di là delle ragioni delle parti, la norma prevede con chiarezza che sia la Regione a deliberare sulle interferenze, “ sentiti gli ATO “.

A tal fine sono a ricordare che la Regione Lazio ha, agli atti, intese firmate dai rappresentanti del Comune di Roma e della Provincia di Roma che si sono succeduti nel tempo, intese che hanno costituito la base della delibera della Giunta regionale.

Per questo sono a chiederLe di voler definire una vicenda che si trascina da troppi anni e che oggi, visto il sostanziale riconoscimento dei nostri diritti operato dall’ATO 2, può essere ancora più agevolmente e positivamente conclusa.

Ritengo infatti che la Giunta regionale possa e debba deliberare in modo definitivo sulla questione, prescindendo anche dalla decisione in merito all’attribuzione delle concessioni sulle sorgenti, questioni su cui potremmo confrontarci, ma che è altra rispetto ai nostri diritti».