Medaglia d’Oro al Merito Civile per Amatrice, ma la “virtù civica” non appartiene solo al passato

Il Prefetto di Rieti, Valter Crudo, nella mattina del 28 aprile, ha consegnato al Sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, la Medaglia d’Oro al Merito Civile con il relativo brevetto, conferita dal Presidente della Repubblica, con decreto del 19 ottobre 2017, al Gonfalone della “Città dell’Amatrice” per gli eventi della Seconda Guerra Mondiale.

La cerimonia si è svolta presso il Polo del Gusto di Amatrice alla presenza della cittadinanza e delle autorità civili, militari e religiose della provincia. Prima della consegna del riconoscimento, il Prefetto ha voluto ricordare l’atto di eccezionale coraggio compiuto dai cittadini amatriciani nel giugno del 1944. Consapevoli del rischio che correvano, essi non esitarono ad intervenire per disinnescare i 56 quintali di esplosivo preparati dalle truppe tedesche per far esplodere la diga del Lago di Scandarello.

Senza quell’azione di coraggio, ha sottolineato Valter Crudo, migliaia di abitanti di molte località della Valle del Tronto, tra cui Ascoli Piceno, sarebbero state colpite dall’onda di piena, scientemente voluta dai tedeschi per rallentare l’avanzata delle truppe alleate, a copertura della ritirata del loro esercito.

Il Prefetto ha concluso manifestando la propria personale convinzione che su tali esempi di virtù civica debba necessariamente comporsi la storia democratica di un Popolo, “virtù civica” che non può appartenere soltanto al passato, ma che deve continuare quotidianamente ad esprimersi attraverso l’impegno ed il senso di responsabilità delle istituzioni e dei cittadini, come la storia del nostro territorio ha tristemente richiesto e riproposto durante e dopo il drammatico sisma che ha segnato le popolazioni del centro Italia”.

Il sindaco di Amatrice ha ringraziato i familiari, estendendo il riconoscimento alla popolazione di Amatrice che durante il 24 agosto 2016 ha rischiato la vita per cercare di salvare i propri concittadini: «Spero che queste popolazioni possano rinascere grazie ad un “piano Marshall” come rinacque l’Italia dopo la seconda guerra mondiale».