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Matteo e Moreno sulla neve dei Giochi Nazionali Special Olympics a Sappada

A Sappada, sulle Alpi Carniche, al 3 al 7 febbraio, i due atleti guidati dal tecnico Enrico Faraglia, saranno tra gli oltre 500 atleti che daranno vita alla trentunesima edizione di una manifestazione che registra il suo record di presenze

Matteo Santucci e Moreno Rinaldi ancora una volta protagonisti ai Giochi nazionali invernali Special Olympics. A Sappada, sulle Alpi Carniche, al 3 al 7 febbraio, i due atleti della Polisportiva Noi con voi, guidati dal tecnico Enrico Faraglia, saranno tra gli oltre 500 atleti che daranno vita alla trentunesima edizione di una manifestazione che registra così il suo record di presenze. Sappada è un paese collocato nella parte montuosa della provincia di Udine, in Friuli Venezia Giulia, e tra qualche giorno sarà invasa da otre 50 team, tra cui ben 7 provenienti dal Lazio.

«Ormai veterani degli sport invernali – spiega il capo-delegazione della Polisportiva Noi con voi Enrico Faraglia – per Matteo e Moreno si tratta della quarta edizione consecutiva dei Nazionali invernali: statistica non di poca importanza, poiché la continuità nella partecipazione ai Giochi è uno dei criteri che li renderà convocabili per un evento internazionale della squadra azzurra. Confermate le specialità a cui Matteo Santucci (23 anni) e Moreno Rinaldi (48) sono iscritti: per il primo ci sarà lo sci alpino (slalom gigante e slalom speciale), per il secondo lo sci di fondo, su due diverse distanze. Sarà sicuramente un’esperienza gratificante e da cui torneremo tutti più ricchi, lanciando un forte messaggio inclusivo».

Al fianco degli atleti arriveranno a Sappada anche 200 tecnici, centinaia di familiari e fan provenienti da tutta Italia ai quali aggiungere 500 volontari di supporto alla manifestazione. I Giochi Nazionali Invernali sono organizzati da Special Olympics Italia e dal Team Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con lo Sci Club Due di Monfalcone-Ronchi dei Legionari.

Gli atleti in gara si sfidano come sempre in diverse specialità sportive: dallo sci alpino allo sci di fondo, dalla corsa con le racchette da neve allo snowboard. La disabilità intellettiva lascia dunque il passo alle capacità che gli atleti Special Olympics sanno mettere in pista quando si tratta di tener fede al loro Giuramento: «Che io possa vincere, ma se non riuscissi, che io possa tentare con tutte le mie forze».

I Giochi Nazionali invernali rappresentano per gli atleti anche l’occasione giusta per mettersi alla prova per la prima volta. L’esperienza sulla neve è alla portata degli atleti che praticano già gli sport estivi. Si inizia sempre dalle racchette da neve, ma poi con il tempo si passa allo sci nordico, all’alpino e poi, perché no, allo snowboard. La neve è per tutti.

Atleti Special Olympics come Matteo e Moreno sono fonte d’ispirazione per altre persone, nelle loro comunità e altrove, per aprire il cuore a un mondo nuovo, più ampio di talenti umani e potenzialità.

«Special Olympics nasce, nel 1968, come un programma sportivo esclusivo, pensato per le persone con disabilità intellettive – conclude Faraglia – oggi, coinvolgendo un numero sempre crescente di giovani senza disabilità, è diventato un Movimento sportivo e culturale inclusivo, aperto a tutti, anche alle persone senza disabilità intellettive che possono partecipare agli eventi non solo come volontari, ma anche in qualità di atleti partner».