Madonna, che popolo!

Madonna del Popolo 2011

Benedetta dal sole dopo 4 anni di maltempo, la processione della Madonna reatina ha fatto il paio con gli altri grandi eventi del ricco calendario liturgico del primo maggio

Domenica primo maggio è stata una domenica ricchissima nel mondo ecclesiale, tanto da oscurare la festa dei lavoratori. Molti l’hanno voluto vedere come uno sgambetto del Vaticano, al solito, contro la laica festa del mondo del lavoro,  ma non è così. Il caso ha voluto che fosse, oltre che domenica, la seconda dopo Pasqua, quella che proprio Giovanni Paolo II ha voluto dedicare alla Divina Misericordia in onore di santa Faustina, che lui stesso canonizzò nel 2000.
Il Vaticano ha calendarizzato la beatificazione del Papa polacco, che ha portato a Roma una folla sterminata.
Ma il primo maggio è anche il primo giorno del mese mariano più mariano che c’è, quello in cui noi cattolici ritenuti un po’ retrogradi diciamo più rosari del solito.
A Rieti, che da alcuni anni si è spostata la festa della Madonna del Popolo dal lunedì dell’Angelo alla seconda dopo Pasqua, si è svolta la festa della Madonna del Popolo preceduta da una settimana di celebrazioni e conclusasi con la Messa del Vescovo e la processione con l’immagine della Vergine.
Nell’omelia il Vescovo Lucarelli ha ricordato l’episodio in cui Gesù, dalla croce, affida Maria a Giovanni e viceversa, la Chiesa a Maria, il popolo a Maria, ecco perché Madonna del popolo, un popolo dove ci sono tutti: clero, gente semplice, persone colte,  tutti che sono quel popolo di risorti, affidati da Gesù alla Madre nel momento più cupo della sua vita.
Non solo Madonna del Popolo, ma “Madonna che popolo”, un popolo che resiste nella fede e nella devozione a tutti gli attacchi, da parte di coloro che gli vogliono far perdere l’aggancio con la dimensione ultraterrena e con la Chiesa, un popolo che resiste anche a coloro che vorrebbero fare una Chiesa a loro immagine e somiglianza e non risparmiano attacchi al Papa e ai Vescovi e al loro Vescovo, alla loro Chiesa.
La Madonna ha il suo popolo che la prega e che spera, anzi che crede fermamente, nella sua intercessione.
Proprio nel giorno in cui si festeggiava la Madonna del popolo, la Chiesa elevava alla gloria degli altari Giovanni Paolo II, che aveva scritto nello stemma del suo pontificato Totus Tuus, sono tutto tuo; e dire sono tutto tuo voleva dire sono tutto della Chiesa, cioè del popolo.
Mentre scrivo nella serata di martedì 3 maggio, Crozza sta facendo la copertina di Ballarò, e ha messo nel suo pamphlet un po’ di tutto, compreso il fatto che lo scorso fine settimana è stato unico, intenso, forse irripetibile, sentenziando un 3 a 1 per il Vaticano rispetto ai sindacati: un milione e mezzo a Piazza san Pietro per la Beatificazione di Wojtyla e 500 mila a Piazza san Giovanni per il concertone del 1° maggio.
Non è che il lavoro interessi meno, anzi, tutt’altro, è che ancora una volta la dimensione spirituale ha avuto la meglio, perché il popolo vuole avere una prospettiva che non si esaurisca in questa pur bella valle di lacrime, nella quale comunque ha già una madre a cui rivolgersi: la Madonna del Popolo.