M5S: «E all’EXPO 2015 cosa mangeremo di… italiano?»

Venerdì 7 novembre 2014 ore 18,30, in una frequentata frutteria di Rieti, mentre aspetto il mio turno per essere servito, mi cade l’occhio su un espositore di legumi secchi. Quello che mi ha sorpreso non erano tanto i prezzi esposti fuori da ogni naturale logica, quanto l’origine di provenienza, Lenticchie dal Canada, Ceci dal Messico e Fagioli dall’Argentina. “È vero” , come dirà più di qualche lettore rassegnato al fatto che non ci sia alternativa a questa globalizzazione imperante ed imposta da trattati come il TTPI (trattato transatlantico per il commercio e gli investimenti) che non rispettano, con l’importazione di prodotti OGM, le tipicità locali e secoli di cultura che sta dietro ad ogni prodotto che viene dalla terra, devastando l’economia nazionale e condizionando la vita di tutti, ormai da anni. Dove non arriva l’uomo con le sue politiche scellerate, ci si mette la natura (sempre che non sia condizionata dallo stesso uomo); nell’anno in corso, per esempio, per la prima volta l’importazione di castagne ha superato la produzione nazionale.

A questo riguardo, qualche mese fa facemmo un comunicato sul Cinipide del castagno. A tal proposito, oltre ai lanci aerei dell’antagonista del molesto Cinipide, null’altro è stato fatto per sollecitare i referenti politici locali in tema di prevenzione delle malattie delle piante, nonostante una proposta di legge del M5S, a firma del deputato Massimiliano Bernini, depositata già a giugno 2013 e completamente ignorata da una delle Cooperative che operano nel settore, notiziata a cura del Meetup “Grilli Parlanti”di Rieti. La proposta fu completamente snobbata, come si evince dagli articoli dei giornali locali dell’ 8 novembre 2014, anche da parte del Deputato Oreste Pastorelli (gruppo Misto) dove si affrontava il problema della castanicoltura; ci si è guardati bene dal citare la proposta suddetta, che andrebbe materialmente incontro ai coltivatori agricoli qualora venisse finalmente discussa. In questi ultimi giorni si svolgono convegni in vari Comuni della Provincia a cura di alcuni esponenti di partiti, per promettere la proclamazione dello stato di calamità naturale per il settore olivicolo, omettendo però di dire che l’iniziativa non porterebbe alcun beneficio in quanto il Fondo di Solidarietà Agricolo Nazionale (FSN) è al verde, come ribadito anche dal deputato del M5S Gallinella in un articolo di stampa del 7 novembre e che si riporta di seguito:

Niente stato di calamità per contrastare l’annata nera dell’olio, compromesso dalla “Bactrocera oleae”, meglio nota come mosca dell’olivo. Il fondo è al verde. Oggi l’unica soluzione è costituita dalle assicurazioni agevolate. Il piano assicurativo diramato dal ministero delle Politiche Agricole non prevede i danni provocati dalla mosca dell’olivo.“Lo Stato di Calamità – precisa il deputato M5S in Commissione Agricoltura Filippo Gallinella – si richiede secondo la legge 102/2004 e si avvale del Fondo di solidarietà nazionale. Fondo che però è attualmente vuoto. Oggi l’unica soluzione per essere rimborsati dai danni delle avversità atmosferiche o dalle fitopatologie sono le assicurazioni agevolate, sulle quali è anche possibile avere grossi sconti attraverso la domanda unica Pac. Il problema è che i danni provocati dalla mosca dell’olio non sono previsti nel Piano assicurativo agricolo che il Mipaaf dirama ogni anno”.  Il M5S si sta mobilitando per superare l’impasse burocratica. “Abbiamo presentato – afferma Gallinella – in Commissione agricoltura una risoluzione per impegnare il ministro Martina ad aggiornare il Decreto legislativo 102 del 2004 che ha istituito il Fondo di solidarietà nazionale, per migliorare gli strumenti di gestione del rischio delle aziende agricole, attivando al più presto misure da affiancare alle assicurazioni agevolate, come i fondi di mutualizzazione e gli strumenti di stabilizzazione del reddito (Ist), anche attraverso le risorse a disposizione nel piano di sviluppo rurale nazionale”.

In tale contesto, è comunque necessario individuare le responsabilità degli enti preposti che non hanno allertato per tempo gli agricoltori del rischio legato alla mosca. Ci risulta infatti che diversi servizi fitosanitari regionali non avrebbero diramato nessun bollettino!

Nella nostra regione è mancato l’avviso del rischio dovuto alle favorevoli condizioni climatiche per la mosca. Un fatto grave che avrebbe potuto evitare la drammatica perdita di prodotto oleario La domanda è: perché le associazioni di categoria che sono deputate ad indirizzare gli iscritti (anche olivicoltori) non si sono mosse per tempo e non hanno avvisato i loro iscritti? Perché gli agricoltori dovrebbero continuare a pagargli le quote, vista la scarsa tutela e attenzione?

Troviamo strano però come qualche cooperativa, ad esempio l’oleificio sociale coop. di Canino, abbia allertato per tempo gli olivicoltori dando loro delle indicazioni chiare, mentre le associazioni, abbiano latitato colpevolmente (www.oscc.it).

I portavoce del M5S nella Commissione Agricoltura di Camera e Senato, hanno ricevuto numerose segnalazioni dai vari territori, riguardo le gravi perdite di produzione che interessano il settore oleario e stanno quindi valutando diverse azioni legislative e di indirizzo nei confronti del governo, per favorire l’accesso al Fondo di Solidarietà Nazionale (alimentandolo con interventi straordinari) e per promuovere un efficace piano assicurativo nazionale (entro il mese di novembre di ogni anno il MIPAAF emana un decreto nel quale sono riportate le colture e le fitopatie per le quali gli agricoltori possono assicurarsi. Questo di fatto è l’unico modo per avere contributi economici a seguito del danno alla produzione, di tutte le colture inserite nel decreto di cui prima che tenga conto anche delle recenti fitopatie).

Il materiale necessario, i link di riferimento a carattere Regionale, Nazionale ed Europeo sono disponibili presso la nostra sede di Rieti in Via De Juliis nr.13, dove esiste anche la possibilità di confrontarsi direttamente con il nostro Deputato M5S Massimiliano Bernini il quale, proprio domenica scorsa è riuscito a far accogliere nella legge di stabilità l’ODG a sua firma che chiede di inserire le aziende castanicole ed olivicole colpite dalle recenti (e passate) patologie, al Fondo di Solidarietà Nazionale per le calamità.

Sappiamo quanto valga un ODG però almeno abbiamo un ulteriore impegno da parte del governo a sostegno di questi due settori. In sostanza l’ODG impegna il Governo a valutare la possibilità di prevedere una apposita deroga atta a consentire l’accesso degli agricoltori colpiti dalle patologie di cui in premessa (ovvero “mosca dell’olivo”, “cinipide del castagno” e “marciume delle castagne”) agli interventi compensativi previsti dall’art. 5, del D.lgs. n.102 del 2004.