Luoghi che curano: i centro Diurni della Asl di Rieti si raccontano

I centri Diurni della Asl di Rieti si raccontano durante un evento in programma domani, 26 giugno, presso la sala Conferenze della Direzione Aziendale in via del Terminillo. L’iniziativa, organizzata dal Dipartimento Salute Mentale diretto dalla dottoressa Gabriella Nobili, si prefigge di fare il punto sull’attività svolta dai Centri diurni e più in generale, sulla Riabilitazione in psichiatria e nelle Dipendenze Patologiche, che ancora oggi rappresenta una sfida,  sia sul versante psicopatologico che sul versante sociale.

Riabilitare significa infatti fornire al paziente gli strumenti per riappropriarsi della gestione della complessità della sua esistenza, sia sul piano della sintomatologia, sia sul piano della sua progettualità, ma anche e soprattutto creare i presupposti per una integrazione della persona nel tessuto sociale in cui vive; questa operazione è ancora più sostenibile riabilitando il paziente nel luogo in cui vive e in cui ha sviluppato la sua malattia. I Centri Diurni in Salute Mentale si caratterizzano sul territorio reatino come strutture che hanno una strategia fondata su interventi che mirano a favorire l’inclusione sociale delle persone seguite, a migliorarne il funzionamento relazionale e interpersonale, a sviluppare una migliore qualità di vita, riducendo i fattori di rischio e incrementando i fattori protettivi e di resilienza.

L’iniziativa si pone come finalità un’analisi dei modelli d’intervento e degli obiettivi terapeutico-riabilitativi dei Centri dell’Asl di Rieti e la condivisione di uno spazio di riflessione sui possibili percorsi futuri, anche con altri Centri e Asl del Lazio (Asl Roma E – Asl Roma H). Tra i temi trattati ‘La cura dei pazienti complessi sul territorio: dalla Comunità Terapeutica Residenziale alla Comunità Terapeutica Territoriale’ e ‘La relazione che cura: la psicoterapia all’interno delle strutture semiresidenziali in psichiatria’. Referenti scientifici dell’evento il dottor Simone De Persis, la dottoressa Maria Di Fazio e il dottor Angelo Giuliani.