Covid

L’Rt scende ancora: è a 1,1. Tutta Italia in zona bianca

È quanto emerge dal monitoraggio settimanale Iss-Ministero sull'andamento della pandemia di coronavirus

Indice Rt ancora in calo in Italia, secondo quanto emerge oggi dalla bozza del monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute sull’andamento dell’epidemia Covid. L’indice Rt scende infatti a 1,1 mentre la scorsa settimana si attestata a quota 1,27. “Nel periodo 28 luglio-10 agosto, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,1 (range 1,00– 1,27) – si legge – in diminuzione rispetto alla settimana precedente ma al di sopra della soglia epidemica”, viene precisato.

Sono 18 le regioni/province autonome che “risultano classificate a rischio epidemico moderato”, secondo il Dm del 30 Aprile 2020. E solo 3 quelle “classificate a rischio basso”. Il periodo di riferimento va dal 9 al 15 agosto.

“I tassi di occupazione e il numero di ricoverati in area medica e terapia intensiva sono in aumento”, ma “l’attuale impatto della malattia Covid-19 sui servizi ospedalieri è limitato”, indica la bozza del monitoraggio settimanale.

In questi giorni alcune regioni, come Sicilia e Sardegna, hanno visto le loro percentuali su questi due indicatori della situazione ospedaliera ballare sul filo delle soglie massime definite dai nuovi parametri per il passaggio in zona gialla, ma nella bozza del monitoraggio si legge che “nessuna regione/provincia autonoma supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica”.

Il tasso di occupazione in terapia intensiva, a livello nazionale, è in aumento al 4,9% (rilevazione giornaliera ministero della Salute), con il numero di persone ricoverate che è salito da 322 (dato al 10 agosto) a 423 (dato al 17 agosto). La media nazionale del tasso di occupazione in aree mediche aumenta al 6,2%. Il numero di persone ricoverate in queste aree è cresciuto da 2.880 (il 10 agosto) a 3.472 (il 17 agosto). “La trasmissibilità stimata sui soli casi ospedalizzati è sopra la soglia epidemica”, viene puntualizzato nella bozza in relazione all’indice Rt ospedaliero. Si osserva comunque “una diminuzione anche dell’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero”, che si attesta a 1.08 (dato al 10 agosto) contro il precedente valore di 1.2 (dato al 3 agosto).

“La circolazione della variante Delta” di Sars-CoV-2 “è largamente prevalente in Italia. Questa variante è dominante nell’Unione Europea ed associata ad un aumento nel numero di nuovi casi di infezione anche in paesi con alta copertura vaccinale”, viene confermato. Nella bozza del monitoraggio viene spiegato che “una più elevata copertura vaccinale e il completamento dei cicli di vaccinazione rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenute da varianti emergenti con maggiore trasmissibilità”.

Gli esperti rinforzano dunque l’invito a insistere sulla vaccinazione completa della popolazione, ma non solo: “È opportuno – avvertono – realizzare un capillare tracciamento e contenimento dei casi, mantenere elevata l’attenzione ed applicare e rispettare misure e comportamenti per limitare l’ulteriore aumento della circolazione virale”.

Sale da 73 a 74 casi per 100mila abitanti l’incidenza di Covid in Italia. E’ questo, a quanto si apprende, il dato riportato negli indicatori decisionali, basati su numeri ministero della Salute e Protezione civile. Dato che fotografa la situazione in tempo reale e fa riferimento al periodo 13-19 agosto.

Lieve aumento che si registra anche nei dati della bozza del Monitoraggio settimanale Iss-ministero, in cui si prende in considerazione un periodo diverso, cioè dal 9 al 15 agosto: in questo arco temporale di riferimento l’incidenza risulta in aumento da 68 a 69 per 100mila abitanti. Sono dati che mostrano un rallentamento della crescita dell’incidenza settimanale a livello nazionale, viene fatto notare nella bozza del monitoraggio.

Incidenza che rimane comunque significativamente “al di sopra della soglia settimanale di 50 casi ogni 100.000 abitanti che potrebbe consentire il controllo della trasmissione basato sul contenimento ovvero sull’identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti”.

da avvenire.it