Da Locri a Rieti 500 mila persone in 4000 piazze di tutta Italia

Tanti i giovani presenti, in questo primo giorno di primavera, alla manifestazione del 21 marzo, a Rieti, in piazza Vittorio Emanuele II. A testimoniare la loro presenza, insieme agli studenti, c’erano persone di ogni età che non vogliono dimenticare i nomi di quanti hanno dato la vita per la giustizia; nomi che, uno ad uno, sono stati letti dal palco in 4000 mila piazze di tutta Italia, come a Rieti, nella XXII Giornata della Memoria e dell’Impegno, che l’Associazione Libera di don Luigi Ciotti ha chiesto di dedicare alle vittime di tutte le mafie.

Libera è nata nel 1995 allo scopo di sollecitare la società civile nella lotta alle mafie e promuovere legalità e giustizia. Oggi Libera coordina oltre 1500 associazioni, gruppi, scuole e realtà sociali, capaci di diffondere la cultura della legalità. La legge sull’uso sociale dei beni confiscati alle mafie, l’educazione alla legalità democratica, l’impegno contro la corruzione, i progetti sul lavoro e lo sviluppo e le attività antiusura sono alcuni dei concreti impegni di Libera.

Ogni 21 marzo Libera celebra la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, perché in quel giorno di risveglio della natura si rinnovi la primavera della verità e della giustizia sociale. Dal 1996, ogni anno, in migliaia di piazze di tutta Italia, viene letto un elenco di circa novecento nomi di vittime innocenti. Ci sono vedove, figli senza padri, madri e fratelli. Ci sono i parenti delle vittime conosciute, quelle il cui nome richiama subito un’emozione forte, come il nome di Piersanti Mattarella, fratello dell’attuale Presidente della Repubblica, Sergio. E ci sono i familiari delle vittime il cui nome dice poco o nulla. E’ un dovere civile ricordarli tutti, perché a quei nomi e le loro famiglie dobbiamo la dignità dell’Italia intera.

Il promotore di questa importante iniziativa di civiltà e di lotta, è un montanaro veneto di 72 anni, Don Luigi Ciotti, un prete lottatore che non molla mai, e che, aprendo la manifestazione nazionale, dopo le scritte offensive comparse a Locri, ha detto: “Oggi siamo tutti sbirri!”, ricordando i tanti esponenti delle forze dell’ordine che hanno perso la vita nella lotta alle mafie.

Foto di Massimo Renzi