Chiesa di Rieti

Solenne liturgia di ordinazione del vescovo Vito, cosa accadrà in Cattedrale

La solenne liturgia di ordinazione episcopale è un rito articolato e complesso: ecco cosa accadrà sabato 21 gennaio nella Cattedrale di Santa Maria, in via di preparazione per l'evento

Tutto quasi pronto nella Cattedrale di Santa Maria di Rieti per l’ordinazione del nuovo vescovo monsignor Vito Piccinonna.

In via di allestimento anche le chiese di Sant’Agostino e in San Domenico che accoglieranno i tanti fedeli reatini e giunti da Bari e Bitonto per accompagnare don Vito, i quali seguiranno la diretta sui maxischermi e potranno seguire testi e canti dell’articolata liturgia con la quale monsignor Piccinonna verrà rivestito del ministero episcopale.

Come si sa, la chiesa madre della comunità ecclesiale reatina, luogo che don Vito ha scelto per essere ordinato, è parzialmente occupata dal cantiere dei lavori di consolidamento post sismico. E ci si è adoperati per coprire l’impalcatura montata al principio dell’abside, istallandovi un pannello in tela che riproduce il venerato affresco mariano del transetto sinistro, anch’esso parzialmente occupato dalle impalcature, così come quello destro. Punto, quest’ultimo, nel quale si è comunque riusciti a ricavare lo spazio per il coro.

Animeranno la solenne liturgia una cinquantina di cantori accompagnati dal suono dell’organo, con un repertorio quasi completamente scelto tra i canti composti da Marco Frisina. Nelle prove si sono impegnati i cantori diretti da suor Giuditta Parente della comunità di Chiesa Nuova, che per l’occasione ha cercato di allargare il gruppo base della corale diocesana.

Dopo quelle svolte a Santa Barbara in Agro martedì, per il coro si prospetta la “prova generale” alla vigilia dell’evento, venerdì sera direttamente in Cattedrale. Oltre ai cantori, si ritroveranno pure gli altri che saranno “operativi” l’indomani nei vari servizi, sotto la “regia” del cerimoniere don Francesco Mancini: sarà quest’ultimo, che a Bari-Bitonto è direttore dell’Ufficio liturgico diocesano, a condurre il rito, assistito dal suo vice Francesco Misceo. Il direttore reatino, padre Ezio Casella, guiderà invece l’assemblea nella partecipazione, con opportune monizioni.

Misto reatino-barese il servizio liturgico: seminaristi dell’arcidiocesi pugliese assieme ai ministranti di Rieti che normalmente servono all’altare nelle liturgie vescovili. Reatini pure i due diaconi “principali”, quelli che assisteranno il presidente dell’assemblea liturgica e poi, nel momento della preghiera consacratoria, sorreggeranno il libro dei Vangeli sopra il capo dell’ordinando, come prevede il rituale: sono Vincenzo Ianniciello e Maurizio Iorio.

Entrambi di Bari, invece, i due presbiteri che don Vito ha scelto come assistenti, secondo quanto previsto dal rito di ordinazione episcopale: ad affiancarlo saranno i confratelli Sigismondo Mangialardi e Maurizio Tarantino. Sabato saranno due dei quattro preti a sfilare assieme ai vescovi, all’inizio della liturgia, nella processione d’ingresso che si snoderà da Palazzo Papale; gli altri due sacerdoti sono i reatini don Luigi Aquilini e don Ernesto Pietrangeli: al primo, come pro vicario della diocesi, toccherà, nel momento della “Presentazione dell’eletto”, rivolgersi all’ordinante principale monsignor Giuseppe Satriano, chiedendo, a nome della Chiesa locale, che «sia ordinato vescovo il presbitero Vito Piccinonna»; al cancelliere vescovile don Ernesto spetterà invece, subito dopo, leggere il mandato del Papa che permette l’ordinazione extra Urbem di colui che ha eletto come nuovo pastore per la diocesi reatina.

Tutti gli altri preti saranno già disposti ai loro posti, già prima che la liturgia abbia inizio, dopo aver indossato camice e stola in cripta. Assieme a tutti i presenti raccolti nelle navate di Santa Maria accoglieranno dunque il corteo introitale che partirà dai locali dell’episcopio, dove il vescovo presidente, i due co-consacranti Domenico Pompili e Mimmo Battaglia e tutti gli altri presuli presenti avranno indossato le vesti liturgiche, per poi scendere attraverso lo scalone e uscire dagli archi attraversando piazza Mariano Vittori guadagnando l’ingresso del Duomo.

Alla cattedra salirà, dal segno di croce iniziale, colui che farà da presidente dell’assemblea liturgica per tutta la prima parte: l’arcivescovo di Bari-Bitonto, che poi sarà il primo a imporre le mani sull’eletto, seguito immediatamente da Pompili e Battaglia; subito dopo, per l’imposizione delle mani la precedenza andrà all’unico porporato presente: il cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero vaticano per le Cause dei santi. E poi tutti gli altri presuli presenti, una quarantina almeno.

Fra i primi che don Vito vedrà imporre le mani sul suo capo, colui che già due volte gliele ha imposte, ordinandolo prima diacono e poi presbitero: monsignor Francesco Cacucci, che ora è l’arcivescovo emerito del capoluogo pugliese; e poi l’albanese monsignor Gjergj Meta, vescovo di Rrëshen. Saranno poi loro due, al termine della lunga celebrazione, ad accompagnare il neo vescovo nel momento in cui sfilerà, benedicendo il popolo, lungo la navata durante il Te Deum di ringraziamento.

Sarà questo l’atto finale per Piccinonna, il quale avrà assunto la presidenza dell’assemblea appena terminati i riti di ordinazione: dopo la preghiera consacratoria, verrà unto sul capo con il crisma, riceverà in consegna il libro dei Vangeli, l’anello e le insegne episcopali, mitra e pastorale, e così verrà insediato sulla cattedra, per presiedere poi la liturgia eucaristica e al termine, da quella cattedra, impartire la benedizione conclusiva.

Si chiuderà così la lunga e densa liturgia, che verrà aperta con un momento in chiave di “sinodalità”: all’inizio si prevede infatti che i due referenti diocesani, Tommaso Cosentini e Silvia Caprioli, rivolgano brevemente un saluto a nome della comunità ecclesiale impegnata nel cammino sinodale.