Liste d’attesa: la Asl vuole darci un taglio

Liste di attesa: la Direzione Aziendale impegnata ad affrontare con determinazione e concretezza il problema.

«Prendiamo spunto da un articolo apparso nei giorni scorsi sulla stampa locale dal titolo “Ecografia urgente, si paga per averla dopo nove mesi”, per tornare sul delicato tema dei tempi di attesa e chiarire le garanzie d’accesso per le prestazioni urgenti di specialistica ambulatoriale messe in atto dall’Azienda Sanitaria».

È quanto dichiarano il direttore generale della Ausl Laura Figorilli e sanitario Marilina Colombo in una nota in cui spiegano che, «in riferimento all’articolo in questione, è doveroso ribadire che le prestazioni ambulatoriali urgenti, definite come tali dal medico prescrittore, sono sempre garantite dal sistema attraverso la disponibilità di prestazioni dedicate. Le prestazioni urgenti identificate con la sigla “U” da soddisfare entro le 72 ore dalla richiesta sono assicurate attraverso due modalità : il Dottor CUP regionale e il Dottor CUP Aziendale. Quelle di tipo “B” da soddisfare entro i 10 giorni, sono accessibili attraverso la prenotazione allo sportello CUP. L’ecografia dell’addome di cui si parla nell’articolo, è una prestazione specialistica molto richiesta in modalità programmata ed è caratterizzata da tempi d’attesa che in alcune sedi aziendali sono al di fuori degli standard regionali anche a causa di un alto tasso di indicazioni inappropriate. L’accesso alla prestazione ecografica richiesta con carattere di urgenza dal medico prescrittore, invece è sempre accessibile e può essere prenotata dallo stesso professionista, attraverso sistemi di suo esclusivo utilizzo attivati nella ASL Rieti sulla base di uno specifico accordo».

L’Azienda, scusandosi per il disservizio subito dall’utente, «tiene a precisare che già da alcune settimane sta lavorando per ridurre i tempi di attesa di esami e visite specialistiche. Lo scorso 7 giugno abbiamo riferito dei risultati ottenuti nella Cardiologia che, grazie alla ridistribuzione dell’offerta di prestazioni fra ospedale e territorio, sono stati incrementati in modo consistente i volumi di visite cardiologiche ed indagini diagnostiche immessi nel sistema di prenotazione. Azioni concrete che hanno permesso un abbattimento di ben 261 giorni per le visite e di 340 giorni per l’eco cardiogramma. Un segnale positivo che apre la strada ad ulteriori iniziative per il contenimento delle liste di attesa e dell’assistenza specialistica i cui risultati saranno visibili entro qualche mese».