L’intensa visita del principe Carlo ad Amatrice: «faremo qualcosa per voi»

E anche Carlo, principe di Galles è passato da Amatrice. Arrivato in elicottero è stato accolto dal sindaco Sergio Pirozzi alle porte della zona rossa, raggiunta a bordo di un’inglesissima Land Rover. Ad accompagnare l’erede al trono britannico è stato il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio.

Superati i convenevoli con le autorità, Sua Altezza Reale è stato accompagnato senza troppe attese direttamente nel cuore del disastro. Prima dell’ingresso, giusto una sosta per prendere le misure del “com’era” e del “com’è” nel piccolo gazebo in legno in cui sono esposte le foto del paese. Il principe ha poi attraversato le macerie senza il sindaco, che tiene fermo il voto di tornare nel centro storico solo quando sarà ricostruito.

Lo scenario ha senza dubbio colpito Carlo d’Inghilterra, che sempre accompagnato da Fabrizio Curcio è arrivato fino alla torre civica. Alla sosta sotto questo simbolo dell’identità e della resistenza di Amatrice ha fatto seguito la tappa al Centro operativo intercomunale. Il principe si è intrattenuto a lungo con gli operatori, informandosi sulle condizioni di lavoro e sulle criticità che al momento li tengono più impegnati.

Temi che hanno attraversato anche il dialogo del reale con il vescovo Domenico, che lo ha incontrato prima di entrare al Coi e che lo ha accompagnato fino al momento in cui Carlo ha reso omaggio alle vittime del sisma, posando un mazzo di fiori sul monumento-memoriale a loro dedicato.

Tra i morti si contano anche tre cittadini britannici e i loro nomi sono tra quelli ricordati nel libro Gocce di memoria. La raccolta di brevi tracce biografiche dei caduti voluta dalla Chiesa di Rieti è stato il semplice dono consegnato da mons Pompili all’erede al trono britannico. Un piccolo ricordo di questo viaggio nel cuore sconquassato dell’Italia che Carlo porterà con se in Inghilterra, insieme al ricordo delle strette di mano, delle parole, degli sguardi dei cittadini di Amatrice.

A molti il principe ha chiesto direttamente conto delle difficoltà, dei disagi, dei problemi. Un’indagine ripetuta anche nella visita agli abitanti delle prime “casette”, consegnate poche settimane fa.

Il principe di Galles si è poi recato verso la scuola provvisoria di Amatrice, nella frazione di San Cipriano. Nel nuovo edificio modulare realizzato dal sistema della Protezione civile trentina nelle settimane immediatamente successive al terremoto, ha ricevuto il welcome dei ragazzi della Capranica insieme a un disegno che lo ritrae con la moglie Camilla. Poi ha assistito a un momento di folklore amatriciano, con la saltarella suonata e ballata da un gruppo di liceali.

Ultima tappa è stata quella nell’Area Food di Amatrice. Qui il reale ha scambiato alcune parole con i volontari delle varie associazioni, ai quali ha espresso grande ammirazione: «Emergenze come quella che avete vissuto non si possono affrontare senza il vostro lavoro» ha sottolineato il reale, che ha ricevuto in dono alcune bottiglie di vino e si è concesso un assaggio di spaghetti all’amatriciana e di altri prodotti tipici. Degustazioni accompagnate dalla richiesta di informazioni su ogni pietanza, a confermare un interesse puntuale per il mondo degli allevatori e degli agricoltori, oltre che per il quadro economico della zona terremotata in generale. Un’attenzione che lascia intuire il desiderio del principe di Galles di trovare il modo poter accompagnare la ripresa di un angolo d’Italia messo a dura prova.