L’Inno di Firenze “per cantare felici a Cristo”

Il musicista e compositore monsignor Marco Frisina, assieme a suor Anna Maria Galliano, autrice di numerosi testi di canti per la catechesi e la liturgia, sono gli autori dell’inno “Cristo, Maestro di umanità”. Frisina: “Musica preziosissima per evangelizzare”. Galliano: “Attenta a conservare quella semplicità che permette a tutta la Chiesa di cantare”.

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Prosegue il cammino di avvicinamento al 5° Convegno ecclesiale nazionale in programma a Firenze dal 9 al 13 novembre 2015. Dopo il logo, è già pronto l’inno ufficiale dal titolo “Cristo, Maestro di umanità”, realizzato da monsignor Marco Frisina con il testo di suor Anna Maria Galliano e disponibile sul sito www.firenze2015.it. Abbiamo intervistato gli autori.

Come nasce l’inno e come si struttura?

Suor Galliano: “Nel 2014 la Cei mi ha chiesto di scrivere il testo ma io non ho accettato immediatamente e ho avuto qualche perplessità, vista la levatura del tema proposto. Ho superato questo timore iniziale facendomi guidare da Gesù, proprio per questo la mia ispirazione è stata sempre una fin dal principio e ho scritto un inno a Cristo. Cercando di dare una struttura un pochino alta che comprende anche citazioni d’interesse teologico, mi sono voluta sentire come mia consuetudine una dell’assemblea e, per questo, sono restata sempre attenta a conservare quella semplicità che permette a tutta la Chiesa di cantare. Nell’insieme è una grande acclamazione che sottolinea la figura di Gesù. La struttura del testo è composta di cinque momenti fondamentali, dove nel primo si trova la parte umana, seguita da quella del Maestro, prima del risorto e della Chiesa, per ultimo lo sguardo al futuro e all’infinito. Nello stesso tempo il testo è composto di due parti: il ritornello, dove si celebra il carattere di Cristo, e la strofa che rappresenta la ricerca di noi pellegrini”.

Monsignor Frisina: “Ho partecipato al concorso indetto dalla Cei a cui hanno preso parte anche altri musicisti come me. Ho cercato di realizzare un inno che contiene una densità teologica e musicale con una melodia semplice ma solenne che pone l’accento su alcuni elementi che ritornano nel testo. ‘Signore Gesù’ nel ritornello e ‘Noi pellegrini’ nella strofa; pellegrini come la nostra Chiesa in cammino, in uscita come ci indica Papa Francesco. La musica ha un ruolo grande: unisce e raccoglie, per questo motivo ho scelto un ritornello semplice che renda partecipe il maggior numero di persone. Spero di essere riuscito nell’intento, questa è un’occasione grande e, attraverso la musica che è sempre diretta, abbiamo l’occasione di comunicare e raccogliere fedeli nelle parrocchie”.

Questa non è la prima volta che i vostri nomi s’incontrano in progetti musicali: vi siete consultati durante questo periodo?

Galliano: “Sono sincera, appena ho saputo che Marco Frisina avrebbe partecipato al concorso, dentro di me ho sperato che vincesse lui e sono stata felice che si sia avverato. Non nego di apprezzare il suo spessore musicale, il suo arco melodico importante e solenne che poggia su radici di gregoriano: mi sono sentita onorata del fatto che il mio testo fosse musicato da lui. Ci siamo sentiti dopo la decisione della Cei e lui mi ha confortato sul testo, confermando la mia scelta di un linguaggio semplice ma non scontato che permette di evocare il mistero di Cristo per tutti”.

Frisina: “Il testo di suor Anna è bello e significativo ed è stato particolarmente interessante unire le forze per questo intento. È stata per me una nuova sfida da superare con un testo nuovo ma sono sempre molto felice quando si aprono nuovi scenari e collaborazioni perché servono a far crescere me e la comunità”.

Il convegno coinvolge tutti e chiama a un cammino di preparazione e rinnovamento. Il nuovo umanesimo e la nuova evangelizzazione passano anche attraverso la musica e le parole del vostro componimento?

Galliano: “È sempre bello e gratificante, poter dare anche solamente un piccolo contributo per una causa così grande e importante come quella che ci apprestiamo a vivere nel prossimo novembre a Firenze. Una bella occasione nella quale spero che anche il nostro contributo serva a farci cantare felici a Cristo. Io mi sento di ringraziare il Signore e benedirlo perché se tutto è andato in porto dobbiamo dire solamente grazie a Lui”.

Frisina: “È il meglio che potessi fare. Da musicista e compositore credo nel mio lavoro e sono convinto che la musica sia preziosissima per evangelizzare: amplifica il messaggio. Anche la Chiesa scopre, generazione dopo generazione, che la potenza del Vangelo si amplifica con la musica e aiuta a parlare a giovani, anziani, vicini e lontani, credenti e non credenti”.

Un nuovo umanesimo che deve passare anche attraverso i giovani…

Galliano: “Oggi più che mai: tenere fisso lo sguardo su Gesù. Papa Francesco ci sta aiutando molto in questo”.

Frisina: “Siamo in un periodo disumanizzato e abbiamo bisogno di un nuovo umanesimo e dei giovani. A loro posso dire solamente di essere giovani e di tornare ad avere entusiasmo puro, senza compromessi e superficialità e con la fiducia nel futuro”.

(Intervista di Marco Calvarese)