Lingua madre

L’archeologia dell’individuo come scavo nei ricordi: nei numeri di telefono, nei codici mandati giù a memoria, nel sapere le capitali degli Stati. Una lettura sovrapposta da una moltitudine di voci. Un flusso di pensiero inarrestabile e indecifrabile su una orchestra orecchiabile, su un tappeto di archi dilatato.