«Like a rolling stone» festeggia 50 anni

Di sicuro non sono stati la qualità della voce, né il virtuosismo strumentale, a portare Bob Dylan Non nell’Olimpo della musica. Alla base del suo lavoro c’è un aspetto cui oggi si presta sempre meno attenzione: la parola.

 

All’inizio degli anni Sessanta il signor Robert Zimmerman, armato di chitarra e armonica, ha spiegato al mondo che la poesia non era solo quella che si poteva leggere nei libri, ma un qualcosa che è nell’aria, e che può giungere attraverso la radio.

E lo dimostrò anche con «Like a Rolling Stone», a dire dello stesso Dylan, la sua canzone migliore. È un intenso e continuo susseguirsi di ciniche invettive, verso una “miss solitudine”, caduta in disgrazia dopo aver vissuto nel benessere e nella ricchezza. Le capacità di comunicazione di Dylan, rendono il pubblico capace di immedesimarsi totalmente nel cantante e di sentire la passione, la rabbia con la quale egli stesso ha scritto il testo.

«Like a rolling stone» fu registrata il 15 e 16 giugno dello stesso anno negli studi di Tom Wilson e fu pubblicata su un 45 giri il 20 luglio con la collaborazione della sua band, formata da Mike Bloomfield (chitarra), Al Kooper (organo), Paul Griffin (piano), Russ Savakus (basso) e Bobby Gregg. Sebbene il brano fosse molto lungo fu il più grande successo di Bob Dylan, visto che rimase per ben tre mesi nelle classifiche americane, battuto in seguito solo da Help! dei Beatles.

A proposito della canzone, Bruce Springsteen ha dichiarato: «La prima volta che ho ascoltato Like A Rolling Stone avevo 15 anni, ero in macchina con mia madre e stavo ascoltando WMCA, quando ad un tratto partì quel colpo di rullante che suonava come se qualcuno stesse aprendo a calci la porta della mia mente».