Liberi sulla Carta: a settembre la fiera dell’editoria indipendente

Torna dal 15 al 18 settembre 2016 a Rieti e Farfa l’appuntamento annuale con Liberi Sulla Carta, la fiera dell’editoria indipendente.

Per garantire anche quest’anno la completa gratuità della partecipazione agli eventi culturali e musicali, alle presentazioni di libri, alle letture di poesie e agli spettacoli serali, gli organizzatori hanno deciso di ripetere l’esperienza del crowdfunding, stimolando una partecipazione dal basso che renderà nuovamente i visitatori e i sostenitori parte attiva e fondamentale nella realizzazione dell’evento.

Partecipare alla raccolta fondi è semplice. Basta accedere al seguente link http://crowdfunding.liberisullacarta.it/ ed effettuare una donazione.

“Liberi sulla Carta sta crescendo costantemente – spiega Fabrizio Moscato, Direttore della Fiera – e nel corso di questi sette anni sta diventando sempre più complicato sostenere economicamente la macchina organizzativa dell’evento con le limitate risorse dei volontari che le hanno dato vita nel 2009. Già nel 2014 il crowdfunding ha reso possibile non solo la realizzazione della fiera, ma anche un miglioramento nella qualità dei servizi e del livello dell’intrattenimento culturale offerto. Anche se in passato i contributi pubblici hanno costituito un importante supporto alla realizzazione dell’evento, purtroppo con gli anni questo strumento di finanziamento è diventato sempre più debole incerto e da solo non sempre può bastare”.

Liberi sulla Carta conta su chiunque voglia difendere uno spazio di formazione e informazione culturale libero e inclusivo, uno spazio aperto e condiviso in cui sedersi con uno scrittore e discutere del suo romanzo, o più semplicemente un luogo in cui riunirsi in un’atmosfera che permetta di raccogliere nuovi stimoli alla lettura e alla conoscenza.

Partecipare al crowdfunding di Liberi sulla Carta ha tutti questi obiettivi: sostenere l’editoria indipendente per difendere la naturale diversificazione dell’offerta culturale e in particolare della produzione editoriale, troppo spesso schiava di meccanismi puramente commerciali, e offrire gratuitamente spettacoli di alto profilo culturale, per una cultura davvero accessibile e condivisa.