“Liberi sulla carta” vince la sua scommessa

Il successo della sesta edizione della Fiera dell’editoria indipendente segna un cambio di passo e gli organizzatori guardano al futuro con nuovo ottimismo

Ci si era salutati, pubblico, partecipanti ed organizzatori, in quella calda domenica di settembre dello scorso anno. Calava il sipario sulla quinta edizione di “Liberi sulla Carta” e con lui anche un velo di tristezza e molti dubbi, tanto che, con il trascorrere dei mesi, quell’arrivederci sembrava destinato a trasformarsi in un addio.

Ma così non è stato. La voglia di fare e la passione degli organizzatori, Fabrizio Moscato ed Emanuele Loffa, hanno fatto si che anche l’edizione 2014 tornasse ad animare il meraviglioso borgo di Farfa.

E quest’edizione della fiera dell’editoria indipendente ha segnato quello che probabilmente è un cambio di passo importante per guardare al futuro con occhi diversi e con tanto ottimismo.

Quelli dell’edizione di quest’anno, sono stati tre giorni ricchi di eventi, incontri ed iniziative e tanti sono stati i visitatori arrivati a Farfa per la sesta edizione della Fiera dell’editoria indipendente. Tante le case editrici con i loro stand e grandi gli ospiti. Su tutti Paolo Hendel, che ha chiuso la manifestazione con un grande spettacolo, e Alessandro Haber che ha portato in scena uno scrittore e poeta di portata infinita, quale è Charles Bukowski.

Ed il pubblico ha apprezzato. Molto. Una grande fatica e tanto tanto impegno da parte degli organizzatori e di tutto il comitato che non ha mollato, ampiamente ripagati dalle presenze e dai commenti più che entusiasti del pubblico.

«Dopo l’anticipazione con il premio Strega Francesco Piccolo al teatro Flavio Vespasiano – dice Fabrizio Moscato – a Farfa sono arrivati altri due grandi nomi come Alessandro Haber che ha interpretato Bukowski e Paolo Hendel che ha chiuso la rassegna. Una novità in più per quest’edizione è stato il laboratorio di scrittura creativa dello scrittore Giovanni Cocco».

Libri, editori, scrittori, presentazioni, laboratori di scrittura creativa e spettacoli di grande richiamo. Oltre ad un pubblico eccezionale. Un cambio di passo verso un futuro splendente.

«Quando nel 2009 è nata Liberi sulla Carta il nostro primo obiettivo era quello di incentivare la lettura per andare in controtendenza e cercare di proporre al pubblico un’idea diversa di lettura allontanandosi dal numero sempre più ristretto di autori, editi da un numero ancor più esiguo di editori. Dopo sei edizioni possiamo dire che molte sono le persone che hanno dimostrato la loro passione e voglia di scoprire nomi e storie anche lontane dal mercato della grande distribuzione. C’è ancora tanto lavoro da fare per sostenere i piccoli editori indipendenti ed agli autori più meritevoli».

Editori che, sempre in numero maggiore, sono presenti a “Liberi sulla Carta”.

«E questo è un po’ il nostro vanto. Quello di aver riportato la gente a parlare di letteratura, a leggere libri ed autori di cui ignorava l’esistenza».

Chi frequenta da sei anni la Fiera dell’editoria indipendente vive queste giornate più come un ritrovarsi, uno stare insieme, un confrontarsi su libri, autori, scrittura. Si respira un’aria che sa di buona cultura.

«Perché Liberi sulla Carta è soprattutto una festa dove vengono celebrate la lettura e la scrittura unite ad altre arti altrettanto importanti come la musica, il teatro e la pittura».

Questa sesta edizione ha avuto anche il supporto degli “Amici di Liberi sulla Carta” un’iniziativa lanciata on line qualche mese fa. Di cosa si tratta?

«Liberi sulla Carta da sempre si impegna per dare spazio all’editoria indipendente e allo stesso tempo aumentare la fruibilità dell’offerta culturale a un pubblico sempre più vasto. Tutto ciò attraverso la fiera dell’editoria indipendente, la distribuzione di LSC Mag, il magazine che si occupa di editoria e letteratura e con il quale hanno collaborato a titolo gratuito alcune delle più interessanti firme del panorama letterario italiano. Tutto questo perché Liberi sulla Carta vuole opporre una sorta di “resistenza” nei confronti di una logica di mercato che guarda, come ho già detto, a pochi autori e sempre alle stesse case editrici. Noi invece vogliamo andare contro questo principio e sostenere che portare la propria casa editrice in fiera non può essere garantito solo a chi può permetterselo».

Sì, ma che ruolo hanno in tutto questo gli amici di Liberi sulla Carta?

«C’è indubbiamente una crescente difficoltà del gruppo che si occupa di LSC nel portare avanti il suo progetto. Siamo orgogliosi di aver costruito un’idea ed un progetto che però vanno avanti solo grazie ai volontari e agli amici editori e scrittori. Al termine della quinta edizione della fiera ci siamo resi conto che la crescita a livello di numeri della manifestazione e gli standard di alta qualità degli ospiti avevano una costo non più sopportabile. Ed allora ci siamo trovati di fronte a due scelte. La prima sarebbe stata quella di aumentare i ricavi della fiera, alzando la quota di partecipazione per gli editori, andando ad attuare una selezione in base alla loro capacità di spesa. In più avremmo dovuto far pagare un biglietto d’ingresso e la partecipazione al corso di scrittura creativa. La seconda scelta, quella per cui abbiamo optato, è stata quella di continuare sulla nostra strada per non tradire l’idea su cui si basa tutta la manifestazione. Per questo abbiamo cercato degli “amici” che ci dessero una mano. Quindi è nata l’associazione “Amici di Liberi sulla Carta”, che raccoglie i sostenitori della manifestazione. Il nostro scopo era quello di avere ogni anno cento soci sostenitori ed il nostro ringraziamento va agli editori, scrittori, librai, lettori ed associazioni che hanno aderito con entusiasmo e senza alcun indugio all’iniziativa».

La sesta edizione di Liberi sulla Carta è terminata. Tanta fatica, ma alla fine una grande soddisfazione.

«Con Emanuele Loffa abbiamo potuto arrivare a mettere in scena questa edizione 2014 solo grazie alla disponibilità e all’aiuto di quanti, in modo del tutto volontario e gratuito, sono stati al nostro fianco in questi mesi. Il successo di questa edizione premia sicuramente il desiderio di continuare a offrire uno spazio gratuito, inclusivo e culturalmente stimolante a chi ama la lettura e non solo. Liberi sulla Carta, in tanti ce lo hanno confermato, è un’occasione di confronto che merita di essere incentivata. E se continueremo ad andare avanti sarà solo grazie al sostegno ed alla passione di tanti che ritengono ancora fondamentale la libertà della cultura. A loro va il nostro grazie più grande».