L’Expo a metà

9 milioni di visitatori e un boom per il mese di agosto confermano il fascino del l’esposizione universale di Milano 2015. Poco importa se non si dovesse raggiungere la fatidica cifra di venti milioni di presenze. Importante è invece il contenuto dello spettacolo che sta attirando una tale mole di persone. Come viene raccontato il cibo, “energia per la vita”?

Eccellenze, curiosità, degustazioni ecc. tutto sotto le straordinarie architetture dei padiglioni nazionali. Tutto molto bello. I contenuti però sembrano languire. Ad esempio nello spazio dedicato al cibo del futuro viene presentata una semplice (e disgustosa) soluzione per la fame nel mondo: alghe e insetti. Vada per le piante acquatiche, ma per quanto riguarda i fastidiosi pranzetti a sei zampe c’è un mito da sfatare.

E che ci vorrà mai a far crescere cavallette? Esattamente quello che ci vuole ad allevare polli! È infatti del aprile scorso uno studio che dimostra come l’efficienza nell’allevamento degli insetti dipende dal mangime utilizzato, ed è molto vicina a quella del pollame. Se si pensa di dare scarti di produzione come la paglia alle piccole bestioline, si corre il rischio di farle morire molto prima del tempo. Un vero risparmio c’è solo con residui alimentari elaborati.

Insomma la situazione non è banale come potrebbe sembrare. E la stessa lacuna si trova nel discorso sugli OGM. Qualcuno a favore, qualcuno contro; per il resto silenzio assordante. L’analisi del futuro e del presente della nostra alimentazione sembra proprio essere il grande assente. Ma come pensare di nutrire un pianeta che non si conosce e non si racconta? Poco meno di tre mesi e speriamo l’EXPO darà la sua risposta.