Leonessa: una Sala di Comunità in attesa di tornare in chiesa

È pronta per la messa in opera a Leonessa una “Sala di Comunità” simile a quella già realizzata ad Amatrice. Un ambiente polifunzionale che nel paese di San Giuseppe sarà utilizzato anche come spazio liturgico in attesa di poter nuovemente celebrare la messa in una chiesa del centro storico

C’è anche quella di Leonessa tra le comunità messe in difficoltà dallo sciame sismico ancora in corso. Il paese di San Giuseppe registra infatti diverse criticità riguardo al centro storico e alle attività economiche. Le preoccupazioni sono diverse, a partire da quelle residenziali: insieme ai comuni di Posta, Borbona e Cittareale, l’amministrazione leonessana ha avanzato l’istanza per l’assegnazione di alcune soluzioni abitative d’emergenza. Quanto all’economia, comprensibili preoccupazioni esistono attorno alla vocazione turistica del paese, messa in forse dal perdurare delle scosse. Ma se da un lato ci sono diversi edifici da mettere in sicurezza, dall’altro non viene meno la creatività, con il sindaco che si è fatto promotore del singolare concorso “Uno scatto e uno scontrino per Leonessa”: una competizione fotografica centrata sui centri storici di Leonessa e delle sue frazioni. Per partecipare basta una foto originale del paese e un’altra di uno scontrino o di
una ricevuta fiscale di un acquisto fatto negli esercizi commerciali del comune. In palio 1000 euro messi in palio dallo stesso primo cittadino.

Nonostante le difficoltà, dunque, non manca la voglia di ripartire. E siccome anche a Leonessa il terremoto non ha risparmiato le chiese, in paese è in corso di installazione una “Sala della Comunità”: una struttura provvisoria donata dalla Caritas italiana per aiutare la lenta “ricostruzione” delle persone attraverso un luogo di socializzazione condiviso.

Non si tratta di una chiesa, ma di una sala di comunità polifunzionale, che all’occorrenza svolge anche il compito di aula liturgica.

Elaborato sul modello di quanto già visto nell’Amatriciano, il progetto prevede un abbellimento esterno con elementi in legno, piante e, perfino giochi per bambini. Una struttura pensata per
essere uno spazio funzionale a servizi di tipo comunitario, più che una soluzione di emergenza per terremotati.

La Sala “Sant’Agostino” di Amatrice, del resto, ha ospitato diverse iniziative e attività, oltre a permettere la celebrazione della messa. In ogni caso, dal punto di vista liturgico la proposta rappresenta, rispetto alle funzioni celebrate nel palazzetto dello sport, un passo avanti nella direzione di un ritorno alle chiese storiche nel più breve tempo possibile. E, tra quelle presenti in paese,
potrebbe essere la chiesa di San Carlo a svolgere la funzione di sede parrocchiale, non appena sarà possibile dare seguito alle dovute misure di riscaldamento e di messa a norma dal punto di vista
elettrico.