Leggere il “Trattato sul governo” oggi

Venerdì 9 ottobre, presso l’Auditorium dei Poveri, verrà presentato il libro “Trattato sul Governo di Locke. Guida alla Lettura e alla Comprensione”. Il testo fa parte della collana Artes della casa editrice reatina Funambolo Edizioni. L’autrice è Francesca Nobili, insegnante di Storia e Filosofia presso il Liceo “Carlo Jucci”.

Nel suo Trattato sul governo, attraverso paragrafi brevi e concisi, Locke illustra: il passaggio dallo stato di natura a quello di guerra e da questo allo stato politico; l’assurdità del contratto di schiavitù; il processo di appropriazione; la natura della società e dello Stato. Tutto nella prospettiva della libertà, il concetto centrale con cui il filosofo analizza l’uomo in tutte le sue manifestazioni. Si scopre che la libertà è il principio, in un certo senso l’alfa e l’omega, dell’umanità, tanto nella sua essenza che nella vita concreta.

La guida è un utile strumento di interpretazione che aiuta a contestualizzare e attualizzare, senza tradire, le intenzioni di un libro uscito oltre tre secoli fa. Grazie a questo breve testo non si rimane invischiati nel senso letterale del trattato. Si riesce invece a coglierne il significato autentico e profondo, amalgamando i secchi ragionamenti del filosofo, così da non far perdere mai il filo e il nucleo centrale del discorso.

Un testo filosofico deve concentrarsi nella dimostrazione di una tesi. Necessita quindi di un linguaggio a volte ostico, senza spiegazioni e divagazioni inutili. Una guida per il grande pubblico, invece, può permettersi più distensione e accessibilità nella scelta delle parole e degli argomenti.

Ma perché leggere un trattato di politica seicentesco? In fondo si occupa di un mondo lontanissimo dal contemporaneo scenario globale. Eppure le analogie non mancano, anche allora c’erano sconvolgimenti simili a quelli d’oggi. E poi l’immagine della politica che ci offrono talk show e telefilm come House of Cards è per forza di cose semplificata e superficiale. Abbiamo bisogno anche di chiari riferimenti riguardo l’essenza della politica e del cittadino in rapporto con essa.

Nelle prime pagine Locke usa l’espressione “la ragione…insegna a chiunque soltanto voglia interpellarla…”. Non perdiamo quest’occasione.