Le nebbie della memoria: “La misteriosa fiamma della Regina Loana” di Umberto Eco

Cos’è un uomo senza la sua storia? Cos’è un uomo senza la consapevolezza, la forza, la determinazione che nasce in lui dai ricordi della sua vita? Ma soprattutto, cosa succede quando i nostri ricordi spariscono e ci viene data la possibilità di ricominciare a vivere con la mente pura e vuota come quello di un bambino? Questa occasione eccezionale, questo stato determinato dal fato che dispiega le sue forze nella maniera più potente altro non è che la perdita della memoria, per mezzo della quale tutto, agli occhi dell’uomo, torna ad essere nuovo e puro in quanto estrapolato dal contesto delle impressioni a lui legate.

Questa circostanza straordinaria ci viene descritta mirabilmente da Umberto Eco nel romanzo La misteriosa fiamma della regina Loana, un libro profondamente introspettivo nel quale l’autore ci racconta il viaggio di una persona alla ricerca del suo passato. Yande è un uomo che, dopo essere stato colpito da un ictus, si risveglia nel letto di un ospedale totalmente privo dei ricordi relativi alla sua vita. La moglie, decisa ad aiutarlo, lo spinge così a tornare nella casa dove viveva da bambino, tra Langhe e Monferrato, sperando che il tornare a sentire le sensazioni dell’infanzia possa aiutarlo a recuperare tutto ciò che ha dimenticato. È proprio tra le mura della sua casa natale che Yande intraprenderà una strenua ricerca dei suoi ricordi per tentare di ritrovare se stesso, una lotta condotta attraverso vecchi dischi, quaderni, foto, tutto ciò che in un modo o nell’altro riuscirà ad accendere un faro di guida nell’oscurità del suo passato.

In questa grandiosa avventura a ritroso nell’anima, colpisce la forza con cui l’uomo ricerca le sue radici per riuscire a vincere il disagio che gli deriva dall’essere completamente sospeso in un universo senza coordinate. Umberto Eco riesce a dipingere un quadro vivido di un’esistenza che non è in grado di trovare un suo significato senza avere un solido punto di appoggio nei ricordi del quotidiano. Il vuoto della sensazione dell’abbandono, l’avvertire la solitudine che deriva dal fatto di non riuscire a ricordare se e quando si è mai stati amati sono il motore che spinge il protagonista del romanzo a cercare con affanno il suo misterioso passato, una ricerca quasi escatologica che sembra dover giungere alla comprensione di una verità superiore.

Questa rivelazione verrà in modo inconsueto da un’entità inusuale: l’«amica bruma». È questo morbido manto a cui il protagonista è tanto affezionato a restituire a Yande la memoria. Una nebbia che in modo del tutto singolare si ritira da ciò che copriva per lasciare che, poco a poco, i ricordi tornino a sbocciare nella mente del protagonista. Questi frammenti di memoria che riaffiorano dopo essere stati a lungo celati si manifestano con una vivacità manierista e tangibile che, in una spirale vorticosa di rivelazioni e “ritorni”, portano fino alla visione mistica della Regina Loana. Sarà proprio questa antica essenza a ridare a Yande la propria persona, ma tutto ciò verrà pagato con un altissimo prezzo.

La misteriosa fiamma della regina Loana è un libro magnifico, nel quale le memorie familiari del protagonista, i fatti storici e le piccole accortezze del quotidiano assumono lo stesso irrinunciabile valore, ossia quello di donare all’uomo sperduto in un’esistenza caotica, una bussola che gli mostri il cammino, che gli indirizzi i piedi, e che gli porti, finalmente, la pace nel cuore.

One thought on “Le nebbie della memoria: “La misteriosa fiamma della Regina Loana” di Umberto Eco”

  1. Jessica

    Sembra un libro fantastico, assolutamente da leggere, grazie Davide! 🙂 Molte volte vorremmo cancellare i ricordi, almeno alcuni, ma forse non ci accorgiamo che senza di loro, senza il nostro passato non saremmo nulla, se non corpi senza anima e senza vita. Il solo pensiero è agghiacciante, ma non sempre ci rendiamo conto di quanto sia importante la nostra storia!

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