Le Gmg in sintesi: 1993, quarta internazionale a Denver (Usa)

Data: 10 – 15 agosto 1993

Pontefice: Giovanni Paolo II

Tema: “Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza” (Gv 10,10)

Logo: Una croce di colore verde con contorno nero è posta al centro del logo della GMG del 1993. Sotto la croce 5 figure umane stilizzate, tre a destra e due a sinistra, tutte con le braccia alzate verso la croce. Le figure sono celesti con contorno nero. Sopra la croce una scritta che parte dal suo braccio destro fino a giungere, inarcandosi alla base della croce stessa, la scritta in stampatello nero, “WORD YOUTH DAY 1993” (Giornata mondiale della gioventù 1993). Sotto le figure umane stilizzate, una striscia di coloro rosso con contorno nero, che richiama una scritta dove si coglie una “W”. Alla base della croce un’altra scritta “IL PAPA E I GIOVANI INSIEME”

Inno: ONE BODY

Messaggio in pillola: Fu un appuntamento che dette inizio ad una significativa tradizione, la celebrazione della Via Crucis per le strade di una grande città metropolitana, una testimonianza forte, che trasmise un segno concreto, pubblico e visibile della fede dei giovani presenti a Denver.

Il Papa parlò ai giovani mettendoli di fronte al possibile inganno da parte di coloro che “ condannano la creazione e, in nome di uno spiritualismo ingannevole, conducono migliaia di giovani sulle strade di una impossibile liberazione, che li lascia alla fine più soli, vittime della propria illusione e del proprio male. Apparentemente all’opposto, i maestri «dell’attimo fuggente» invitano ad assecondare ogni istintiva propensione o brama, col risultato di far cadere l’individuo in una angoscia piena di inquietudine, accompagnata da pericolose evasioni verso fallaci paradisi artificiali, come quello della droga. Ci sono pure maestri che situano il senso della vita esclusivamente nella ricerca del successo, nell’accaparramento del denaro, nello sviluppo delle capacità personali, senza riguardo per le esigenze altrui né rispetto per i valori, talora neppure per quello fondamentale della vita”. Obiettivi, questi, che non solo non saziano, ma che “spesso acuiscono ed esasperano la sete che brucia nell’anima dell’uomo”. L’unica risposta alla soddisfazione di questa sete, è Gesù, colui che ha posto la sua tenda in mezzo a noi, l’autore stesso della vita. Essa non può fiorire se non tramite la donazione di sé agli altri.