Gli Angeli, la Croce, la Madonna: tre devozioni che caratterizzarono l’esperienza spirituale di Francesco d’Assisi. Ruotano attorno a esse le opere, pittoree e scultoree, di Piero Casentini esposte a Poggio Bustone nel chiostro del convento francescano di San Giacomo. Si intitola proprio “Le devozioni di san Francesco” la mostra, inaugurata il 2 agosto dal vescovo Domenico al termine celebrata nel santuario della Messa nella ricorrenza del Perdono d’Assisi.
Curata da padre Renzo Cocchi, l’esposizione raccoglie opere che il pittore ligure, assai legato al mondo francescano e all’iconografia dei temi cari al santo, ha prestato per l’occasione, assieme ad altre che già erano presenti nel santuario (questo, come altri della valle reatina e diversi altri siti francescani, custodisce diverse realizzazioni a firma di Casentini).
Un percorso artistico che richiama il grande attaccamento che san Francesco aveva per Maria, da lui chiamata la “vergine poverella”; per il mistero della Passione, che – accanto a quello per l’Incarnazione espresso nel Presepio – caratterizza il forte legame spirituale dell’assisiate nei confronti di quello che è lo svuotamento di Cristo nell’abbassarsi alla natura umana; e per gli Angeli, in particolare per l’arcangelo Michele (fu proprio durante una “quaresima” in preparazione alla sua festa che Francesco, a La Verna, ricevette il dono delle stimmate).
In questi giorni fino a Ferragosto, una capatina al santuario poggiano è consigliabile: la mostra merita una visita.