Le carte tra le macerie: grande interesse per la mostra all’Archivio di Stato

Affollata la sala conferenze dell’Archivio di Stato di Rieti per l’inaugurazione della mostra Le carte tra le macerie, esposizione al pubblico di una selezione del patrimonio storico- documentario recuperato ad Accumoli e Amatrice dopo il devastante terremoto del 24 agosto 2016. Quasi tremila pezzi storici tra registri, cartoline, carte parrocchiali e molto altro, documenti datati dal XVI al XX secolo messi in sicurezza a pochissimi giorni dal sisma con straordinaria efficienza e sinergia tra diversi enti.

Mibact, Archivio di Stato, Nucleo Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale, Soprintendenza archivistica e bibliografica, Istituto centrale per il restauro del patrimonio librario, Vigili del Fuoco e Carabinieri Forestali hanno lavorato instancabilmente e spesso in condizioni proibitive per salvaguardare la memoria storica dei paesi colpiti dal tragico evento. Tra macerie e calcinacci sono emersi i registri parrocchiali, le pagelle degli studenti dell’Istituto Don Minozzi, i breviari, le foto dei caduti di guerra, molti epistolari ed alcune preziose cinquecentine.

Il voluminoso materiale ora è al sicuro nelle teche dell’Archivio di Stato di Rieti, «per il più breve tempo possibile – ha detto il direttore Roberto Lorenzetti – perché tutti non vediamo l’ora che questi documenti tornino nei propri luoghi di origine, e servano da memoria per le successive generazioni». Le carte parrocchiali e i documenti religiosi e diocesani sono stati invece collocati nel luogo più consono, negli archivi della curia vescovile di Rieti, in via Cintia, messi a disposizione dal vescovo Domenico Pompili.

Parte integrante della mostra è anche il catalogo fotografico, un interessante volume curato da Roberto Lorenzetti e dal Soprintendente Archivistico e bibliografico del Lazio Mauro Tosti Croce. Alla realizzazione della mostra hanno collaborato, per la diocesi di Rieti, Alfredo Pasquetti e Barbara Fornara e per l’Archivio reatino Maria Giacinta Balducci e Liana Ivagnes, con il prezioso aiuto dei volontari del servizio civile Giada Cassar e Federico Vella.

Le immagini del volume raccontano le varie fasi del recupero e documentano il lavoro di messa in sicurezza e catalogazione del materiale effettuato anche grazie alla fattiva collaborazione di giovani studenti grazie al progetto di alternanza scuola-lavoro. Particolarmente soddisfatti dello straordinario lavoro messo in campo dall’Archivio di Stato di Rieti Mauro Tosti Croce, soprintendente archivistico del Lazio, e il prefetto Fabio Carapezza Guttuso, responsabile nazionale dell’unità di crisi del Mibact, che per mesi hanno lavorato per la salvezza dei beni culturali alla Dicomac di Rieti, cuore pulsante delle fasi di emergenza post-terremoto.