“Lavoro e sviluppo a Rieti”: l’Idv a sostegno di Simeoni

«Lavoro e sviluppo a Rieti sono le priorità da cui ripartire per uscire dall’empasse che ha contraddistinto gli ultimi diciotto anni di governo di centrodestra della città. Per questo, all’alba di una nuova stagione politica, è necessario analizzare le criticità che hanno determinato lo sfaldamento del tessuto economico locale, con ripercussioni importanti sul comune capoluogo, per riprogrammare un’azione tesa all’aggregazione strategica delle imprese, che nel corso degli anni sono state protagoniste di una polverizzazione, dovuta soprattutto, ad un modello di sviluppo che negli anni si è limitato alla mera constatazione di quanto avvenuto, senza alcuna azione concreta volta al rilancio del tessuto produttivo locale».

Così, Gian Piero Marroni, capogruppo Idv al Comune di Rieti, durante l’incontro Lavoro e sviluppo a Rieti organizzato dal coordinamento cittadino dall’Idv a sostegno del candidato Pd alle primarie del centrosinistra Francesco Simeoni. Presenti, Alessandra Tibaldi, del dipartimento nazionale Idv lavoro e Welfare ed ex assessore della Regione Lazio, la direttrice della Cna Enza Bufacchi, il segretario provinciale Cgil Tonino Pietrantoni e il presidente di PMI Unindustria Confindustria provinciale Alessandro Di Venanzio.

Al centro dell’intervento di Marroni, le carenze gravissime da parte del Comune di Rieti nell’attivazione della zona artigianale di Vazia «di cui si parlava già nel 1999 su una superficie ampia che comprendeva una quarantina di lotti in tutto». La volontà di operare un’inversione di tendenza sulle infrastrutture viarie, per far uscire Rieti dall’isolamento in cui si trova «lavorando affinché i finanziamenti stanziati per la Salaria vengano finalmente utilizzati per l’ampliamento di cui necessità, per un miglior collegamento Rieti – Passo Corese». Ma anche sul Nucleo industriale, oggi snaturato della funzione che ne aveva ispirato la sua nascita «ricostituendo una rete di imprese all’interno della quale far ruotare progetti in grado di creare nuove possibilità di sviluppo».

Per Simeoni c’è bisogno di un modello di sviluppo diverso, in grado di spingere la città verso l’esterno. In questo senso, numerose sono le possibilità che offre la legislazione europea e a cascata, quella italiana e regionale. «Per fare ciò, dobbiamo promuovere rapidamente azioni in grado, attraverso iniziative mirate, di raccogliere le nostre esigenze. Questo territorio fino ad oggi non è riuscito a promuovere tali iniziative, a far proposte seguendole attentamente nel suo iter fino al compimento. Rieti è dotata di straordinarie risorse che possono essere utilizzate per delineare un modello di sviluppo di città in grado di aprirsi al mondo circostante. Oggi, facciamo i conti con scelte sbagliate fatte nel passato e che hanno prodotto un depauperamento progressivo del tessuto industriale, quello caratterizzato dalla media e grande industria dell’ex nucleo industriale. Scelte motivate soprattutto dalla carenza di infrastrutture viarie e non viarie e non ultimo, la sparizione dei benefici della Cassa del Mezzogiorno. Partendo dalla necessità di ‘mettere in rete’ le circa 4mila piccole e medie imprese artigiane che oggi operano sul capoluogo, dobbiamo individuare progetti e programmi che guardino anche ad altri fattori; Qualità della vita, del sociale, dell’ambiente. Rieti è il primo bacino idrico Europeo. La provincia di Rieti è uno dei territori con la superficie più vasta di foreste e boschi d’Italia. Risorse inestimabili che dobbiamo mettere a regime all’interno di un sistema virtuoso in grado di proiettarsi verso l’esterno creando sviluppo».

La Tibaldi, a Rieti per sostenere la candidatura di Simeoni, nel sottolineare la necessità di un cambiamento politico vero, in grado di interagire organicamente con le politiche della Regione Lazio attraverso un modello di sviluppo concreto, ed evitare così la totale deriva sociale ed economica del territorio reatino, si è soffermata sulla disponibilità di Simeoni, ricordandolo in veste di segretario regionale Cisl, a trattare temi importanti come quello legato al Reddito minimo garantito. Legge che la Tibaldi volle fortemente da assessore della precedente Giunta regionale e che costituì, una volta approvata, un sostegno vero per il mercato del lavoro e per le fasce più deboli della società.