Lavoratori Solsonica a rischio: «È stato salvato lo stabilimento, non i lavoratori»

È attivo da ieri un presidio-assemblea permanete dei lavoratori Solsonica. A creare allarme il precipitare verso il licenziamento di 124 dei 154 dipendenti Solsonica con la fine della Cassa Integrazione prevista per il 3 aprile. Una situazione che di fatto sgancerebbe i lavoratori dal rapporto con le aziende, e che di conseguenza spinge le forze sindacali ad accelerare l’ingresso in Gala di tutte le maestranze.

«È stato salvato lo stabilimento, non i lavoratori» è il punto ripetuto più volte da quanti sostano di fronte ai cancelli di Solsonica. Il sito è stato infatti acquistato a gennaio da Galatech, una controllata di Gala spa, gruppo specializzato nel fotovoltaico e nelle energie rinnovabili, con un’operazione da 2.7 milioni di euro. E l’accordo prevedeva, appunto, la riassunzione di tutti i lavoratori. Solo in 30 sono invece ad oggi quelli messi sotto contratto da Galatech.

A fronte del mancato rispetto degli accordi, il segretario della Fim-Cisl Giuseppe Ricci e Luigi D’Antonio della Fiom, presenti nel presidio insieme agli operai chiedono un intervento urgente da parte del Mise e la riconvocazione del tavolo annunciato dallo stesso ministero l’11 febbraio scorso.

E la pressione per una risposta dalla politica ha portato questa mattina la vice-sindaco di Rieti Emanuela Pariboni e l’onorevole Fabio Melilli a portarsi presso i lavoratori per ascoltare le istanze, ed eventualmente mediare iniziative tra il ministero, le aziende e la Regione Lazio.

Presente anche il deputato Massimiliano Bernini del Movimento 5 Stelle, che ha ascoltato i lavoratori in assemblea permanente e si è impegnato a presentare un’interrogazione parlamentare sulla situazione dello stabilimento di Rieti.

Al fianco dei lavoratori anche don Valerio Shango, direttore dell’Ufficio diocesano Problemi Sociali e Lavoro. In un accorato intervento ha ricordato la necessità per la Chiesa di difendere l’occupazione a Rieti, nella consapevolezza che ogni posto di lavoro perso è motivo di nuove sofferenze e povertà. Un discorso in cui non è mancata la prospettiva del prossimo «Giubileo con i Lavoratori», in programma per il 13 marzo, al quale il sacerdote ha rinviato come momento di ritrovo, riflessione e rilancio di un discorso più complessivo sul tema.