Le parole del Papa

L’appello del Papa per il Libano: si risollevi dalla crisi e mostri il suo volto di pace

Al termine dell'Angelus, Francesco ha invitato i fedeli a unirsi in preghiera per la giornata del primo luglio in Vaticano con i capi delle Chiese del Paese dei Cedri

Un nuovo appello per il Libano martoriato giunge dal Papa che, al termine dell’Angelus di oggi, Solennità dei Santi Pietro e Paolo, ha esortato i fedeli di tutto il mondo ad unirsi in preghiera per la giornata del 1° luglio, quando i capi di tutte le Chiese presenti nel Paese mediorientale si ritroveranno in Vaticano per pregare, dialogare e riflettere sul futuro di questa terra.

“Dopodomani, giovedì 1° luglio, avrà luogo qui in Vaticano una speciale giornata di preghiera e riflessione per il Libano. Insieme con i capi di tutte le Chiese presenti nel Paese dei Cedri, ci lasceremo ispirare dalla Parola della Scrittura che dice: ‘Il Signore Dio ha progetti di pace’”, ha detto il Pontefice dalla finestra del Palazzo Apostolico:

Invito tutti a unirsi spiritualmente a noi, pregando perché il Libano si risollevi dalla grave crisi che sta attraversando e mostri nuovamente al mondo il suo volto di pace e di speranza.

La giornata di giovedì sarà scandita da diversi momenti significativi, a cominciare dalla processione del Papa con i rappresentanti delle Chiese ortodosse e cattoliche, presenti con i loro diversi riti e tradizioni, e anche di diverse comunità ecclesiali nate dalla Riforma, verso la Basilica vaticana. A San Pietro, tutti insieme scenderanno le scale della Confessione dell’Apostolo Pietro e ciascuno porrà una candela come segno della preghiera che arde, chiedendo l’intercessione dell’apostolo. Seguirà una tavola rotonda, moderata dal nunzio Joseph Spiteri, con i dieci Capi delle comunità cristiane. Infine una preghiera ecumenica, ancora in Basilica, che vedrà la proclamazione di alcuni brani della Parola di Dio, alternati con preghiere e canti delle diverse tradizioni rituali presenti in Libano. Testi in arabo, siriaco, armeno, caldeo risuoneranno dunque tra le volte di San Pietro. Verso la fine della celebrazione, alcuni giovani consegneranno una lampada accesa, collocata poi su un candelabro, segno di quella speranza di pace che le giovani generazioni consegnano a coloro che hanno le responsabilità sulle sorti del Paese dei Cedri

I 160 anni de L’Osservatore Romano, “il giornale del partito”

Ma il primo luglio sarà occasione per celebrare un’altra ricorrenza: il 160esimo anniversario della prima edizione de “L’Osservatore Romano”. Ancora al termine dell’Angelus, Papa Francesco ha ricordato l’anniversario del quotidiano della Santa Sede: Il “‘giornale del partito”, come lo chiamo io”, ha detto oggi, ricordando la simpatica espressione coniata sul volo di ritorno dalla Romania, nel giugno 2019, quando disse: “Sarebbe bello che voi leggiate il ‘giornale del partito’, perché lì ci sono chiavi di interpretazione molto interessanti”. “Tanti auguri e grazie tante per il vostro servizio”, ha detto invece oggi il Papa. Da qui un invito: “Continuate il vostro lavoro con fedeltà e creatività”.

da Vatican News